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a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
[fine maggio 1927]
Il culto di Maria Ausiliatrice1
Desidererà certo conoscere quanto i suoi figli hanno fatto per onorare la nostra Ausiliatrice. Dirò meglio, quanto Maria ha voluto fare per essere onorata anche da questo popolo. Non c’è che dire: Maria Ausiliatrice ha buon gusto.
A NAKATSU ha chiamato intorno a sé molti ragazzi pagani che sono le prime basi dell’Oratorio festivo: ha voluto intorno a sé anime desiderose di studiare la religione cattolica.
A OITA le famiglie pagane hanno assistito non solo ai divertimenti dei loro figliuoli, ma ad una ben riuscita accademia in suo onore con suoni, con canti, con proiezioni luminose, ed hanno voluto con doni esprimere ai figli di Don Bosco la riconoscenza loro per la cura che si prendono dei loro figliuoli.
A Miyazaki ha permesso la venuta del Generale Nobile, ardente devoto di Maria, e con questo ha chiamato intorno a sé le autorità cittadine e la cittadinanza. Non avevo ragione di dire che la nostra Ausiliatrice ha buon gusto?
La sua immagine, la sua statua, il suo nome sono entrati nelle famiglie, nelle città e nei villaggi ove sono cristiani.
Attorno alla sua effigie circondata di fiori e di luci, non solo hanno pregato i cristiani, ma in Maria hanno affissato il loro volto i pagani e qualcuno di essi ingenuamente scambiandola per una deità giapponese si poneva in postura di preghiera come davanti agli idoli. Dappertutto nella nostra missione dove era possibile far arrivare la nostra voce si è cantato, si è parlato di Lei.
Ho detto che a Miyazaki la festa assunse anche la forma di avvenimento cittadino per la venuta del gen. Nobile. All’invito dei poveri figli di Don Bosco, con sacrificio di tempo, di incomodi pel viaggio, rispose: “Presente!”.
Ricevuto coi debiti onori alla stazione, fu in mezzo ai cristiani la mattinata, dando l’esempio di esecuzione esatta dei doveri cristiani, assistendo nella sua brillante divisa alle sacre funzioni, poi trattenendosi familiarmente in mezzo alle famiglie cristiane, prendendo fotografie e presiedendo ad una modesta agape offerta dalla Missione cui intervennero le primarie autorità cittadine.
A sera sul tardi una devota illuminazione preparata dai cristiani sotto la guida dell’infaticabile Don Cavoli, richiamava cristiani e pagani alla Missione a cantar le lodi dell’Ausiliatrice nostra, mentre in un gran teatro a oltre 2000 persone il gen. Nobile teneva una ben riuscita conferenza.
Il riconoscente “grazie” cordiale, schiettamente italiano, vada all’illustre personaggio, che, mentre all’estero tanto onora la Patria nostra, non dimentica di rendere anche in questo modo un grande servizio all’Opera Salesiana.
Così Maria Ausiliatrice nella povertà dei mezzi di cui disponiamo, si è fatta essa stessa la festa, inghirlandandosi di anime a Lei care.
Preghi, Padre amatissimo per noi e l’Ausiliatrice che in forme mirabili si svela all’anima del buon popolo giapponese, ci protegga col suo aiuto e sia Madre a noi tutti.
Don Vincenzo Cimatti, miss. Sales.
1 Bollettino Salesiano, Dicembre 1927, pag. 379.