Cimatti|Marega Mario|1949-2-18

3707 / Marega Mario / 1949-2-18 /


a Don Mario Marega, missionario salesiano in Giappone



18 febbraio 1949

Carissimo Don Marega,


Grazie della tua del 15 c. m.

Non turbarti di essere entrato in quell’argomento [Don Margiaria]. È del nostro spirito dirci fraternamente quanto crediamo utile per il bene, e in tanti casi è dovere: dunque, niente di male, che siano dette le cose come le pensiamo. Per me, in ogni questione, quando sono convinto di aver fatto quanto dovevo, o (secondo i casi) quanto potevo e… ancora un poco, lascio andare, e mi affido alla volontà di Dio.

Per Usuki è questione di dar tempo al tempo, e speriamo che a qualche cosa si riuscirà, se Dio vuole.

Il giudizio che dai “in missione ognuno desidera fare a modo suo” bisognerebbe ti fosse rettificato da P. Byrne1. È meglio dire: “Ognuno desidera fare il suo dovere, e si sforza di riuscirvi”. Non vorrai certo metterti tu (se fosse vero quanto dici) nel numero di quelli che desiderano fare a modo loro. Per me sono persuaso che i miei buoni confratelli sono intesi col Superiore in quel che fanno – e nel loro lavoro e nel risultato del loro lavoro, è naturale, che quanto fanno colla grazia di Dio abbia l’impronta del loro modo di fare.

E anche per questa situazione in cui mi trovo, altro! sarà prolungata la mia permanenza in Purgatorio. Ho fede però nell’amore del Signore!

E passando ad altro. “A Shibushi pare vi sia leggenda del passaggio colà di S. Francesco Saverio. Vi è un albergo con un sotterraneo le cui pietre d’entrata hanno scolpita la croce. Il sotterraneo sarebbe un condotto che andrebbe al mare – sarebbe stato un rifugio degli antichi cristiani, ecc. ecc.”. Quanto vi sia di vero, se ti interessa, a te fare le ricerche.

Al momento non so dirti altro.

Prega per me e tieni allegri i confratelli.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


1 Confratello sacerdote salesiano di ottimo spirito che edificò in una sua visita i confratelli di Tokyo, subito dopo la fine

della guerra, dove arrivò in qualità di cappellano militare statunitense. Don Marega lo poté vedere a S. Francisco, California. Notare come Don Cimatti sa rettificare i giudizi di questo confratello. Era suo principio di rispettare l’iniziativa del singolo confratello.