65 / Rinaldi Filippo / 1925-1-8 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
Torino, 8 gennaio 1925
Molto reverendo Signor Don Rinaldi,
unisco in foglio a parte quanto ho potuto frugare nella mia povera testa sull’argomento dolcissimo di cui Lei desidera avere materia. Mi sforzerò che presto anche gli altri confratelli facciano quanto Lei desidera.
Grazie dell’aver accettato di venire tra noi per la festa di S. Francesco che sarà per noi pure la 1a festa commemorativa del sogno, la 2a sarà in occasione dell’adunata annuale degli ex-allievi.
Preghi per me e mi ottenga dal Signore di meritare la grazia…
Ossequi da tutti e specialmente in questi giorni di esercizi la ricorderemo e Lei non ci dimentichi e specialmente
Il suo dev.mo figlio
D. V. Cimatti
[Allegato in foglio a parte]
Ricordo il Venerabile Signor D. Albera specialmente in queste circostanze:
Delicatezza paterna nel domandare notizie della povera mia mamma, informandosi specialmente del bisogni materiali e in forma delicatissima sovvenendovi.
Mi dava notizie del marchese de Villeneuve esortandomi a scrivere, a essere riconoscente verso questo esimio mio benefattore.
Per tempo notevole fu durante l’anno di Noviziato (1896) con noi a Foglizzo per la malattia del Signor D. Bianchi. Ci teneva allegri con episodi umoristici della sua vita in Francia. Non sembrava più l’asceta, ma l’affabilissimo e il più allegro confratello.
Mi portò con premura notizie del fratello missionario in America.
Nell’occasione di avergli dovuto dare notizie che gli dispiacevano fortemente, mi fece una forte osservazione che mi addolorò tanto più intensamente provenendo dal Rettor Maggiore. Dovette accorgersi del dolore arrecatomi e in occasione per me dolcissima volle, benché malato, inviarmi un suo prezioso autografo riboccante di affetto paterno, quasi a volermi togliere la dolorosa impressione cagionatami allora.
In fede
D. Vincenzo Cimatti