Cimatti|Zerbino Pietro|1957-8-1

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a Don Pietro Zerbino, redattore del Bollettino Salesiano



Chofu, 1 agosto 1957

Carissimo D. Pietro,


D. Tassinari mi passa la tua carissima… Grazie delle preghiere per la mia guarigione; ma a te e agli altri amici che nella vera carità fraterna hanno voluto ricordarmi e mi ricordano, insisto a che preghiate così: “Si attui in me e per me la volontà del Signore il più perfettamente che sia possibile”. Non voglio tediarti con le mie fanfaronate (d’altra parte né tu, né gli altri mi credete) per me questa malattia (di cui ringrazio con gioia il Signore) è un nuovo colpo di grazia per il bene dell’anima mia e per il bene della Congregazione ora in Giappone (come prima quando ero a Valsalice, a S.Luigi… dovrei ricordarti la povera mia vita salesiana…), colpo di grazia per abbattere la mia superbia…

Mi pensavo, mi pensavano un colosso (?) di forza. Mi credevo, mi credevano… forgiatore di parola, di canto e di musica… educazione, scienze, filosofia… capace di comandare in tante cose… desideroso di lavorare per la nostra Congregazione… In pochi secondi il Cimatti prostrato, balbettante come un bambino… Oh! prego il Signore che mi conceda ancora di questi colpi di grazia… E ce ne vogliono ancora quanti per…

La tua carità mi prospetta la ricompensa fra voi… non penso. Per me mi pare di vedere così evidentemente la volontà di Dio… Grazie al Signore, mi ha lasciato la testa, la volontà, il cuore (oh, povero cuore mio!… Ma è Lui che mi ha fatto così) – posso scrivere – la parola… esercizio di umiltà! Deo gratias! Caro mio D. Pietro, prega per me nel senso detto: “Fiat voluntas Dei”.

L’importante è che mi salvi l’anima…

Ti abbraccia il

tuo aff.mo

Don Vincenzo Cimatti

e ti benedice