874 /Ricaldone Pietro / 1931-12-25 /
a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 25 dicembre 1931
Pace in terra agli uomini di buona volontà1
Rev.mo ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,
Mentre l’impero giapponese rivendica i suoi diritti commerciali in Manciuria e la Cina difende i suoi diritti territoriali, dando luogo alla nota guerra, che mette a prova la buona volontà delle nazioni occidentali per arrestarla, come risuona caro l’augurio natalizio cristiano: “Pace in terra!”. Gli effetti del dissesto generale mondiale, sommati col disagio locale, rende più acuta la disoccupazione e la miseria risentita naturalmente in pieno dalla classe lavoratrice e dai poveri e dai missionari, che vorrebbero poter risanare colle piaghe dell’anima, anche quelle del corpo, ma impotenti, non possono che rivolgere il loro grido accorato a quanti sono uomini di buona volontà ed insistere a che vengano in pronto e generoso soccorso.
La nostra povera missione, Lei ben lo sa, è stata in quest’anno ben provata e solo un miracolo della Provvidenza e la grande carità di anime generose può rimetterla a posto. Viviamo fiduciosi abbandonati all’una e nell’attesa dell’altra, continuando il nostro lavoro. Ed il Signore non ce lo lascia mancare, come pure non ci lascia mancare le consolazioni dell’apostolato. Ancora bambini nella vita missionaria il nostro buon Gesù ci tratta coi dolci.
A Natale ci ha regalato 18 battesimi a Miyazaki e 7 a Oita. Vede fra questi dei vecchi.2 Sono frutto della conferenza di S. Vincenzo de Paoli a Miyazaki, che va sempre più affermandosi nelle visite ai poveri, agli ammalati, ai vecchi, portando col sussidio la fede, facendo conoscere l’oratorio, la missione. Oh, vedesse la fede viva, sentisse la prontezza, la sicurezza delle risposte improntate ad umiltà e pietà nell’atto del battesimo, la gioia inesprimibile che inonda anche esternamente, queste anime dopo il Battesimo! Quanti graziosi episodi, quante manifestazioni di gioconda semplicità infantile in questi cari vecchietti… Il vecchio Beppu che nel giorno del battesimo entrava dappertutto nei locali della missione, quasi dicesse: “Eh, ora sono dei vostri!”. Il medesimo che recitando in casa le orazioni ad alta voce, attira a sé i vicini ammirati del suo contegno, della sua fede.
La vecchia MARIA che nell’atto del battesimo interrogata colla forma di rito: “Credi? Rinunzi? Desideri il Battesimo?”, accompagnava il suo giapponese popolare colle movenze della persona, quasi dicesse: “Ma c’è da dubitare? Sono qui per questo!”.
Un giovanotto del quarto corso magistrale piangeva di consolazione e due maestre ricevuto il battesimo concludevano col “bonum est nos hic esse” di S. Pietro: “Noi non andiamo più via di qui!”.
Oh, amato Padre, che diventano le tribolazioni provate, se le paragoniamo alle ineffabili consolazioni che ci procura Dio!
Ad Oita pure proprio nella notte di Natale era chiamata dal Signore l’anima eletta di un’infermiera cristiana nell’ospedale provinciale. Morì santamente, assistita da Don Margiaria tra sofferenze indicibili, sopportate con rassegnazione ammirabile e offerte in modo speciale per la missione di Oita, per cui tanto aveva lavorato. Devotissima di Don Bosco, nell’ora della morte cantava ripetutamente con tutte le sue forze la canzone al beato Don Bosco. Ancora a Oita riceve fra gli altri il battesimo una famiglia distinta tra manifestazioni di fervore nella notte di Natale. Ci aiuti, amatissimo Sig. Don Ricaldone, a ringraziare degnamente il Signore per queste consolazioni così squisite che non nega ai suoi poveri figli.
A tener vivo il fuoco della fede nei neofiti, mi pare di aver accennato alla bella iniziativa del nostro Don Cavoli a Miyazaki, dell’adunanza settimanale per soli neofiti, in cui dopo aver pregato, udita la parola del missionario o del catechista, ognuno viene esponendo le difficoltà incontrate, le obiezioni fattegli, ecc. È una vera scuola pratica apportatrice di frutti consolantissimi e che dà modo anche al missionario di conoscere sempre meglio il pensiero, le condizioni, gli usi del popolo che deve evangelizzare.
Il bene delle anime ha reso necessaria l’apertura di due nuove residenze a TANO e BEPPU che raccomando vivamente alla carità sua e a quella dei nostri cari cooperatori e cooperatrici. C’è bisogno di tutto in queste povere case specie agli inizi. Gesù conceda a tutti col nuovo anno la pace e la buona volontà di bene.
Preghi per noi, amato Sig. Don Ricaldone, più che mai addolorati per la perdita del compianto Signor Don Rinaldi che amava di amore di predilezione la nostra povera missione.
Ci benedica tutti.
Suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1 Manoscritto R. M. 218, inedito.
2 Deve aver mandato una foto. Si noti qui l’insistenza sul lavoro della conferenza di S. Vincenzo de Paoli a Miyazaki, dalla quale poi nascerà l’opera sociale e la nuova Congregazione della Carità.