415 /Circolare Salesiani / 1928-12-12 /
ai Salesiani e Missionari in Giappone
Visitatoria San Francesco di Sales
Carissimi,
A voi, ai confratelli e ai cristiani e catecumeni e giovani nostri buon Natale e buon anno ricco delle celesti benedizioni. Siete tutti ogni giorno particolarmente ricordati.
Delego Don Piacenza e Don Tanguy in quel giorno ad impartire per me la benedizione Papale (formula del rituale) col crocifisso e colla concessione della indulgenza plenaria alle solite condizioni.
Mi scrive la Superiora Generale delle Figlie di Maria A. (22 novembre 28). “Il 5 del prossimo Agosto faranno professione una quarantina di novizie aspiranti alle missioni – le intelligenti e adatte saranno pochissime, ad ogni modo qualcuna ve ne sarà. Invece di trattenerle un anno almeno per formarle un po’ alla vita pratica, gliele manderemo subito e V. S. avrà la bontà di completare l’opera della Maestra delle Novizie che dopo la professione viene esercitata dalle rispettive direttrici. Voglia compiacersi di notificarmi se è bene così: non sapremo fare di più e di meglio. E per le condizioni da stipularsi come faremo? I Rev. Superiori dicono; “Se è opera vostra, pensateci voi. Se fate in tutto coi Salesiani, penseranno essi a tutto.” Dica Lei, Rev.mo Signore, come conviene stabilire le intese. Noi staremo alla sua parola…”
Vi prego del vostro consiglio:
Suore giovani presentano il lato buono dell’apprendimento della lingua e del miglior adattamento alle costumanze giapponesi (cosa cui forse non abbiamo finora dato tutta l’importanza dovuta, ma…)
C’è il lato dell’inesperienza…
D’altra parte se vogliamo cominciare qualche cosa di concreto per le fanciulle, asilo e togliere (specie noi a Miyazaki) da veri imbrogli… anche morali, il problema della venuta si impone.
Per la questione della relazione penserei sia bene decidano i Superiori. Per me non sono pratico in materia. Non vogliate dimenticare chi vi ricorda nel Signore.
Vostro
don Vincenzo Cimatti