Cimatti|Ricaldone Pietro/ 1939-1-31

2199 / Ricaldone Pietro BS / 1939-1-31 /



Frutti di carità1



Miyazaki, 31 gennaio 1939


Amatissimo e M. R. Sig. Don Ricaldone,

La preannunciata professione delle prime novizie2 della nuova Congregazione indigena femminile delle Suore Giapponesi della Carità avvenne nel giorno della festa del nostro S. Padre Don Bosco. Se ne comprendono facilmente le ragioni: salesiano l’ideatore e formatore (Don A. Cavoli) – affidato ai salesiani il luogo d’origine della nuova Congregazione – salesiano lo spirito informatore del lavoro di apostolato, posto a base della medesima.

La solenne funzione, presenziata dai missionari della Prefettura Apostolica, dai ricoverati della casa, da rappresentanze delle Figlie di Maria Ausiliatrice, del Seminario, dei cristiani e dalle autorità civili locali, si svolse tra la commozione generale, e si concluse con la benedizione impartita dal nostro Don Cecchetti, di una magnifica statua del S. Cuore di Gesù, che dall’alto della facciata allarga in atto maestoso le braccia invitando a sé gli uomini.

Oh, Gesù buono chiami a sé e nasconda nel suo cuore a tutela – a formazione, ad efficace aiuto la nuova Congregazione.

Nel 1929 a Miyazaki s’iniziò una discreta attività in seno al Circolo femminile delle Figlie di Maria per mezzo di visite ai poveri. Presto questo lavoro si consolidò sottoforma di conferenza di San Vincenzo, che poi regolarmente aggregata al centro delle Conferenze femminili in Bologna (1932) ebbe maniera sempre più di consolidarsi ed ampliare il suo apostolato di bene.

Nel 1933, essendo inaugurato l’Ospizio di Miyazaki, varie di queste consorelle fecero domanda di offrirsi al servizio di Dio, lavorando per quest’opera, conducendo vita comune e continuando le visite a domicilio ai poveri.

Era naturale che associassero a questo ideale quello dello stato religioso – e oltre a questo, la constatazione dell’incomparabile valore apologetico e propagandistico che hanno le opere di carità in missione, e la presenza di un numero discreto di elementi desiderosi di consacrarsi a Dio e di propagare la fede mediante le Opere della Carità (scopo speciale della Congregazione), spinsero a domandare alla S. Congregazione di Propaganda Fide il permesso per la fondazione.

Ottenutolo nel Giugno 1937, ed espletato quanto è di dovere per la formazione delle religiose, ecco coronati gli sforzi di quanti hanno lavorato per giungere al risultato che riempie il cuore di tutti di immensa gioia e di grandi speranze per l’avvenire.

Tanto più che il S. Padre in varie circostanze (e nel Congresso delle Conferenze tenuto a Roma nell’Aprile del 1938 e nell’udienza accordata al sottoscritto nell’Agosto dello stesso anno) si dimostrò assai soddisfatto e consolato di questo avvenimento, che fa prevedere di quale utilità sarà per la Chiesa lo sviluppo di questo speciale apostolato sorto dalle Conferenze di S. Vincenzo.

Domando preghiere, preghiere, preghiere per questa nascente istituzione.

Il Signore continua a consolarci in altre manifestazioni di carità. Ed ecco che a Beppu l’istituzione delle giovani, che già si prodigano con vero spirito di carità sacrificata nel tubercolosario cattolico, oltre ad un più nutrito lavoro di propaganda per la buona stampa, ha iniziato a favore dell’educazione femminile una nuova attività che produrrà certo fra l’elemento pagano ottimi frutti.

Si tratta di una specie di scuola di perfezionamento allo scopo di formare nelle fanciulle sempre più perfetto lo spirito giapponese nella vita di famiglia e di serietà – saper vivere la vita come individuo, come membro della famiglia e della società, iniettandola di spirito cristiano.

L’insegnamento delle materie proprie della vita di famiglia giapponese (cucina giapponese ed europea, cucito, ricamo, declamazione, scrittura, pittura, tintoria, ecc.), si prestano assai allo scopo. La piena ed incondizionata adesione data dalle autorità civili e scolastiche, il consenso delle famiglie, il prestarsi gratuito degli insegnanti, danno a sperare che anche questa iniziativa, sorta proprio in questi momenti in cui il Giappone ha raccolto tutte le forze spirituali dei cittadini affinché non venga menomato dal male il suo spirito di amor patrio, darà ottimi risultati di bene.

Le feste dei nostri Ss. Patroni, celebrate ovunque fra noi con spirito di carità, ci ottengano di vivere davvero in carità di pensiero, parole ed opere con tutte queste anime giapponesi. Oh, che la mobilitazione spirituale, che essi invocano da tutti gli elementi dell’Impero, sfoci finalmente nel vero suo centro, Gesù.

Ci benedica tutti e preghi e faccia pregare per noi.

Suo come figlio

Don V. Cimatti, sales.


1 R. M. 913, man. inedito.

2 Sono Sr. Maria Osafune Taki e Sr.Yuliana Kubo Setsu. Sr. Osafune fu la prima Superiora Generale.