76 / Giordano Antonio / 1925-6-… /
al chierico Antonio Giordano, ex-allievo di Valsalice
[inizio Giugno 1925]
Carissimo Antonio,
Due tirate d’orecchi o meglio due avvisi. L’amico Stradella mi ha fatto vedere la lettera che senza tua colpa ebbe inscio Don Cimatti, se no l’avrei postillata prima di dargliela, come sono solito fare quando le dite grosse.
Prima tirata: evita con gli amici le frasi fatte più o meno sentimentali. Al più correggile cristianamente. “T’amo nel Signore – Il Signore ci faccia veri amici – Ti abbraccio nel Signore, ecc.”. Vedi ad esempio le belle finali delle lettere di S. Paolo, sono un modello del genere. Così, Tonio mio, si fa del bene e il nostro amore è puro o nel crogiuolo dell’amor di Dio si purifica.
Seconda tirata di cui già ti avevo in analoghe circostanze parlato. Le tue miseriuole tienle per te; confidale a chi di dovere e basta: non fanno bene né a te, né agli altri, anche lo facessi con alto senso di umiltà, tanto più dette da giovani. No, Tonino mio, non parlare mai degli abissi. Spero non ti offenderai per quanto ti ho detto.
Ed ora grazie della tua lettera cui rispondo come è mio solito punto per punto.
Certo che nelle relazioni tue con Gesù fa’ tutta la tua parte, poi corri da Lui.
Paura o non paura della realtà! Senza confessione frequente sarai sempre sui trampoli. Mah! fosse dipeso da me, a te l’avrei fatta fare tutti i giorni! e tu lo sai, e ne sono sicurissimo, ne avresti approfittato assai assai assai.
Prima delle occupazioni. Non te le sei andate a cercar tu. Farai del tuo meglio per far bene. Nei dubbi non ti mancano aiuti (superiori, regolamento, ecc.) e soprattutto preghiera per te e per i tuoi singoli. Bisogna che ti noti su una immagine e quelli che ti fanno più disperare nominarli nelle tue preghiere, con quelli che non ti sembrano a posto, qualche buona parola, raccomandarli al Catechista, al Consigliere, al Direttore, secondo i casi; sequestra in bel modo o d’accordo col Consigliere con frequenti visite (vedi regolamenti) libri e giornali che si mandano al fuoco (non leggerli tu); non meravigliarti delle idee loro: non sono lì per farsi salesiani (benché ci possano essere anche vocazioni), ma diventare buoni cristiani.
Tu fa’ la tua parte, non stare con le mani in mano, fa’ quello che puoi, non preoccuparti dell’esito. Prega e avanti. Il Signore farà il resto. Molte delle tue apprensioni derivano al solito dai reporters che credono di saper tutto; credi a me, l’esperienza non te la dà nessuna relazione orale o scritta; devi fartela tu: procura di fartela secondo il nostro spirito.
Per la camera e per il passeggio calma e non apprensione. Succede qualche cosa? Riferisci. Da’ buon esempio e prega per loro.
Se il Consigliere non potrà essere a tua disposizione, vi sono altri: tu pigliati le responsabilità che ti toccano e avanti. Fede, figliuolo. Tu sei e devi essere strumento nelle mani di Dio. Tutto il resto sono accidentalità.
Tu mi dirai: “Presto detto, ma intanto io sono nella bagna!”. Don Bosco ti direbbe: “Per nuotare bisogna buttarsi in acqua”. Chi non ha fede, il vigliacco, il poltrone, il superbo grida: “E se affogo?”. Il Salesiano confidente, attivo, zelante, umile, dice serenamente: “Domine, in verbo tuo laxabo rete!”, Oppure: “Domine, salva nos perimus!” e non ti pare sentire la voce di Gesù buono che dice anche a te: “Modicae fidei, quare dubitasti?”.
Dici che cammini sul filo del rasoio. Oca! Fagli una bella custodia e non ti taglierà. Bene, bene, bene! Fede in Maria!
Quanto al Giappone sono proprio infra coloro che sono sospesi: finora niente di ufficiale, ma ho fede che verrò ancora a bere la famosa bottiglia, perché vincerò io. Ad ogni modo: “Fiat voluntas Dei!”. Prega anche tu per me così: “che si adempia in tutto la volontà di Dio”.
Mio buon Antonio, con tutta l’effusione dell’anima ti benedico.
Saluti da tutti.
don Vincenzo Cimatti