2636 / Ricaldone Pietro / 1940-11-25 /
Tokyo, 25 novembre 1940
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Il bravo Don Casetta (Siam) mi prega inviarle l’acclusa che non riesce – pare – per altra via.
Ed ora in stile telegrafico nostre notizie.
Per me (rendiconto mensile) nulla di nuovo né nel campo materiale né nello spirituale: vorrei essere santo, in attesa della grande chiamata. Preghi per me, che non venga meno la buona volontà.
Confratelli ed opere regolari. Riuscitissimo un concerto tenuto a Tokyo a favore della Scuola. Vari confratelli stanchi o che non riescono ad adattarsi al clima.
Spero avrà ricevuto le mie sulla situazione e su varie autorizzazioni che domandavo. Situazione immutata nelle linee generali. La “Nuova struttura” cerca di realizzare la piena indipendenza dallo straniero. Bisogna che tutti si persuadano di quanto già comunicai: “Il primo atto sarà il cambio del Superiore ecclesiastico; penso che da Roma avrà ottenuto notizie. Avvenendo anche questo non c’è da modificare al momento nulla: poi si vedrà”.
Veda se può dire una parolina al Sig. Don Giraudi. Lo studentato ha bisogno.
Penserei di mandare il buon Don Bovio a collettare: al momento mi pare il più indicato.
Per Don Bosco, ho le professioni di alcuni novizi giapponesi. Oh, fossero già preti!
I nostri confratelli soldati bene. Deo gratias!
E per il momento null’altro che raccomandarmi vivamente alle sue preghiere, rinnovando a Lei e a tutti gli auguri delle Ss. Feste e di Capodanno.
Mi benedica.
Tutto suo
Don V. Cimatti
P.S. - Anche al buon Don Ziggiotti una parolina per i quesiti sugli studi fattigli: invoco larghezza di autorizzazioni, perché sono necessarie data la situazione attuale.