748 /Rinaldi Filippo BS / 1931-5-24 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 24 maggio l931
Con inni e cantici loda Miyazaki il Salvatore1
Rev.mo ed amatissimo Padre.
Il desiderio ardente dei nostri cuori fu realizzato, e per volere di Dio e per la volenterosa cooperazione di tanti fu realizzato in forma che non era possibile sperare migliore. Di fronte ad avvenimenti del genere rimango sempre esterrefatto in modo che la penna, inetta ad esprimere l’intero sentimento, preferirebbe rimanere sul tavolo, e l’anima godrebbe di inabissarsi nel silenzio, per inebriarsi di quelle soavi impressioni di quegli indescrivibili stati d’animo che ci avvicinano a Dio.
Motivi della processione Eucaristica
La nostra povera missione, ultima tra quelle che fioriscono in questo grande impero, alla fine dell’anno scorso si era consacrata al S. Cuore di Gesù, ma desiderava a Gesù eucaristico una solenne pubblica manifestazione della sua riconoscenza per i numerosi benefici ricevuti; voleva rassodare la fede dei cristiani ancora troppo esigui di numero con pubblico atto di adorazione a Gesù in pieno centro pagano; voleva in una forma più tangibile chiamare i poveri pagani al vero Dio; voleva chiaramente dire a Gesù portato trionfalmente per le vie della nostra Miyazaki: “Gesù, i vostri poveri missionari hanno fatto e fanno quel che possono per la conversione di tanti pagani… fate qualche cosa anche VOI… Più vicino a tante anime, fatele vostre e salvatele!”. Fortunatamente la manifestazione ha avuto nel nostro Don Antonio Cavoli l’ideatore e organizzatore mirabile; nelle Figlie di Maria Ausiliatrice lavoratrici indefesse, nei confratelli tutti e cristiani collaboratori volenterosi, nei colleghi di apostolato la presenza confortatrice desiderosa di glorificare Gesù; negli amici lontani aiuti insperati.
Non sarà temerità?
Il trionfo di Gesù, dato l’ambiente pagano, lo scarso numero dei cristiani, la povertà delle nostre risorse materiali e l’infanzia nostra nell’apostolato missionario, poteva sembrare problematico, condizionato a circostanze numerose e complesse, poteva sembrare una temerità… Dire la febbrile ansia dei preparativi degli ultimi giorni in mezzo all’infuriare della pioggia e del vento; le amare delusioni di mancati arrivi di personaggi o di cose, che avrebbero dovuto accrescere splendore alla manifestazione; gli inevitabili bastoni tra le ruote, consci o inconsci, proprio quando si ha bisogno di concludere… più facile immaginarlo che tentare di scriverlo…
Le eleganti disposizioni della Divina Provvidenza
Ma Gesù ha convertito gli ostacoli in mezzi, le contraddizioni in aiuti, e la realtà fu che i cristiani si infiammarono, ed aiutati dal missionario, compirono miracoli di propaganda e di lavoro e specialmente di preparazione interiore; da parte dei pagani stessi, le autorità della provincia e della città concessero volentieri il permesso e la polizia assolse in modo inappuntabile il servizio d’ordine; le associazioni commerciali misero a disposizione le ornamentazioni per le vie dove doveva passare Gesù; la società elettrica illumina gratuitamente il gran piazzale (gentilmente concesso) su cui si eresse il monumentale altare per la benedizione; la società ferroviaria permise sulla piazza della ferrovia l’erezione di una gran piramide commemorativa che ricordava il grande avvenimento a quanti arrivavano di quei giorni a Miyazaki; le ditte e negozi fecero per l’occasione la gran vendita a prezzi ribassati; le famiglie davanti alle cui case si domandava il permesso di porre ornamenti, rispondevano al missionario (oh, santo effetto degli Oratori di Don Bosco!): “Voi lavorate per i nostri figliuoli… Siamo ben contenti di manifestarvi anche in questo modo la nostra riconoscenza…”. Insomma questo, amato Padre, il vero miracolo di Gesù.
Ha attratto a suo servizio, a sua gloria le forze pagane, ha raddoppiata l’energia d’azione della comunità cristiana di Miyazaki (poco più di 400 su una popolazione di oltre 55.000 abitanti), ha coordinato in armonia d’azione il lavoro di apostolato dei missionari, l’aperta professione di fede dei cristiani, la gentile cooperazione dei pagani.
Interventi lontani e vicini
La nostra povertà, senza l’aiuto di tutto e di tutti, non ci avrebbe permesso di onorare meno indegnamente Gesù. Volevamo perciò aver vicino quanti più amici fosse possibile che aiutassero la nostra insufficienza, ma ancor più volevamo che i più intimi amici nostri fossero partecipi del bene, che ne sarebbe ridondato alle anime. Il collegio di Alassio ed il solerte comitato delle zelatrici salesiane di quella città, all’avanguardia della manifestazione, ci inviarono una generosa offerta. Lei, nostro amato Padre, volle essere il più vicino a Gesù, e ci regalò il bel calice e la patena. I bravi liceisti di Valsalice vollero portare Gesù, e regalarono l’ostensorio. Il gagliardetto Don Bosco per i giovanotti del Circolo fu munifico dono del Collegio di Frascati. Lo stendardo Savio Domenico fu offerto dall’Oratorio San Luigi di Torino e quello per la Compagnia S. Luigi fu caritatevole dono della casa di Faenza. La magnifica bandiera del Papa per i nostri chierici, fu una commovente affermazione d’affetto per la nostra missione del collegio Manfredini.
E la carità dei benefattori giunse al colmo coll’atto generoso del Comm. Lo Pa Hong di Shangai, che accompagnato dal figlio e da uno dei capi dell’azione cattolica in Cina, si degnò presenziare alla festa, portando in regalo a Gesù lo splendido ricco baldacchino e l’ombrello di rito per accompagnare il SS.mo. Gli indovinatissimi e sgargianti costumi dei paggi e delle paggette furono lavorati con intelletto d’amore dalle Figlie di Maria A. e dalle signorine del Patronato internazionale delle giovani di Via Giulio a Torino. La Ditta Tappi a mezzo del Sig. Giorcelli e la ditta Gervasoni di Pinerolo ci vennero pure in aiuto con magnifici doni di stoffe. O amici e benefattori della missione salesiana giapponese, gioite del trionfo di Gesù, che ringrazia e vi benedice per la generosa carità. Ed erano presenti in spirito tante altre anime buone, che pregavano per la buona riuscita della manifestazione – numerosi ordini religiosi femminili – persone, che impedite di presenziare, offrirono al Signore quel sacrificio.
E furono presenti i nostri vicini di apostolato, fratelli in Cristo di otto nazioni rappresentanti dei francescani del Canada e di Polonia, dei Padri delle Missioni Estere di Parigi, dei Domenicani spagnoli, dei Trappisti, il clero indigeno di Nagasaki, dei missionari di Osaka, capitanati dal loro Ecc. Vescovo, Mons. Castanier. Apostoli del grande re, accorsero con entusiasmo, ravvivati dal desiderio di glorificare Gesù e di aiutare i poveri figli di Don Bosco.
Appunti di cronaca
E la penna non può registrare che scheletrici appunti, data la tirannia dello spazio. I cristiani con una sacra missione di nove giorni si prepararono seriamente ed efficacemente. Alla sera della Vigilia nel massimo salone della città, come preparazione si tiene una brillante serata di musica e discorsi. Due valenti oratori venuti da Tokyo intrattengono il pubblico numeroso su importanti problemi: “Scienza e religione. L’attuale momento mentale dei Giapponesi di fronte alla civiltà ed alla religione”.
Il 17 Maggio, giorno anniversario dell’incoronazione della nostra cara Madonna e festa di San Pasquale Baylon, protettore delle opere eucaristiche cattoliche, dopo il solenne pontificale, si inizia la solenne processione eucaristica. Favorita da un tempo ideale, si svolge ordinata, devota, seria e sentita nell’anima di tutti i partecipanti, la lunga sfilata di 800 persone. Precedono i nostri ragazzi pagani della Scuola Domenicale (Oratorio), cantando e sventolando la simpatica bandiera nazionale. Oh, si sono fatti onore quel giorno. Accorsero non meno di 300. Seguono le varie forze organizzate delle nostre cristianità preceduti dal rispettivo gagliardetto o bandiera, e intramezzati da gruppetti di angeli, che attirano l’attenzione del pubblico, che si accalca lungo il percorso e con curiosità mista a grande rispetto segue lo svolgersi della manifestazione. I più piccoli, la compagnia di S. Luigi e di S. Teresa, gli aspiranti del circolo Savio Domenico, le Figlie di Maria, i fanciulli della Prima Comunione, le figlie di Maria A. e le aspiranti. Procede lenta una automobile, ornata splendidamente, da cui fanciulle bianco vestite lanciano fiori. Segue il clero formato dai nostri seminaristi indigeni di Nakatsu, dai chierici nostri dello studentato filosofico, dai sacerdoti (una ventina) e fra i turiboli esalanti nugolo d’incenso, circondato dai paggi, dagli angeli, incede Gesù, che guarda certo con amore questo suo popolo – queste povere anime ammalate – questa missione a Lui consacrata, e come un tempo pertransivit benefaciendo et sanando omnes avrà operato certo miracoli di carità, distribuzione di grazia a piene mani. Sarebbe certo interessante aver potuto fissare in qualche modo gli stati d’animo dei singoli partecipanti (missionari sacerdoti, missionari in preparazione, cristiani, pagani), come i numerosi fotografi tentavano di cogliere i lati più suggestivi della manifestazione. Sarebbe certo la pagina più bella e più interessante. Oh, Gesù li conobbe… Li abbia fissati in ognuno, come imperituro ricordo, come ricompensa, come inizio di una vita nuova o di apostolato o di conversione! E seguono i benefattori, si avanzano le schiere dei giovani: ecco la nostra scuola tipografica di Oita; ecco i nostri aspiranti ai circoli giovanili, ecco i nostri baldi giovani di Miyazaki, di Tano, di Takanabe; ecco l’Unione Padri, l’unione Madri Cristiane e attorno, e dietro uno stormo di popolo che segue, che s’accalca, che vuol vedere la nuova, mai veduta manifestazione. Non mancano tra la folla le autorità, le persone altolocate e distinte, che e di persona a voce e per iscritto e sui giornali manifestarono in seguito la lode, l’ammirazione incondizionata. E primi fra tutti il Capo della città che a funzione finita venne alla missione a congratularsi per la magnifica manifestazione.
Tra i canti dei sacerdoti, dei nostri oratoriani, di tutta la cristianità accompagnata da una discreta banda, formata per l’occasione dai suonatori di vari teatri, fra lo sparo festoso dei petardi, si giunge al gran piazzale, ove si è riversata la moltitudine pagana. E dall’alto del suo trono Gesù contempla e benedice… O Gesù, o Gesù, o Gesù! È l’unica parola che compendia desideri, speranze, propositi, preghiere… E come l’andata, il ritorno. Tra le vie pavesate a festa, con festoni e bandiere, tra una fantasmagoria di colori, visibile solo nelle vie giapponesi, si ritorna alla chiesa, oggi insufficiente a contenere tutti. Sulla soglia i nostri cari oratoriani pagani, agitano con grazia le bandierine dai colori nazionali, ritmando con gioia “Inni e canti sciogliamo, o fedeli”, salutano Gesù, mentre dal cuore di noi tutti esplode l’inno del ringraziamento “MAGNIFICAT”, e tentiamo così di congiungere un impeto di amore colle parole della nostra buona Mamma Maria la lode, il grazie riconoscente a Gesù, trionfatore dei cuori.
Nel pomeriggio fu un vero pellegrinaggio di pagani alla chiesa, e a sera sull’imbrunire sul gran piazzale attorno ai cristiani, ai missionari si affollarono a migliaia e migliaia i pagani. Si cantò, si pregò, si tennero discorsi, si distribuirono libri e foglietti di propaganda cattolica a profusione (il nostro Don Cavoli aveva preparato un magnifico libretto sull’Eucaristia, 10.000 copie esauritissime!), mentre il cielo veniva solcato dai caratteristici fuochi d’artificio (fiori e stelle) giapponesi.
Ciò che più ha colpito i nostri cari pagani, e che ci fa capire di che cosa ha sete il loro cuore è la serietà, l’ordine, lo splendore della manifestazione, ed assai più la devozione e la fede, l’atto di fede viva, sentita che vedevano in quanti parteciparono. Ce l’hanno detto chiaramente in un’adunanza familiare alla missione cui parteciparono una sessantina dei principali esercenti, giornalisti e notabili della città, indetta per dimostrare la nostra riconoscenza per il deferente aiuto prestatoci.
Amato Padre, con la manifestazione eucaristica, i dati dell’importante problema “Gesù” furono posti nelle coscienze dei pagani. Quale sarà il successo? È il segreto di Dio, pur già vedendone risultati consolanti. La giornata di domenica, che segna certo una data delle più gloriose nella storia della Missione di Miyazaki, fu un trionfo. Fu certo il coronamento naturale di mesi e mesi di lavoro di preparazione, ma mi piace anche pensarlo, fu il risultato dei lavori di tutti i missionari che ci hanno preceduto in questa terra di missione, che in mezzo a difficoltà di cui non abbiamo idea, hanno incominciato a dissodare questa terra di Miyazaki; fu il risultato di lunghi e sacrificati loro sforzi; fu il risultato delle preghiere di tante anime buone e della carità dei benefattori…
I poveri salesiani hanno raccolto quanto la Provvidenza ha loro preparato… Nel campo dell’apostolato missionario, specie in Giappone, il missionario non è solito raccogliere a sera ciò che ha seminato al mattino…
Grazie a Dio, grazie alla Vergine A. nostra e a Don Bosco, grazie ai benefattori ed amici lontani (colla vostra carità che possiamo fare qualche cosa), grazie agli amici vicini. Amato Padre, ci benedica, ci aiuti in tutti i sensi, affinché Gesù trionfi in tutte le anime a noi affidate.
Dev.mo Figlio
Don V. Cimatti, sales.
1 Manoscritto R.M. l24 riportato quasi alla lettera nel Bollettino Salesiano di Agosto 1931.