348 /Giardini Mario / 1928-4-10 /
a S.E. Mons. Mario Giardini, Delegato Apostolico
Eccellenza Reverendissima,
Mentre di tutto cuore La ringrazio e della notizia con lettera Prot. 74/28 e dei preziosi consigli in quella del 81/28, La voglio far partecipe di un dolore profondissimo intimo di famiglia, in cui ho bisogno del suo paterno consiglio.
L’Ec.V. potrà pensare di Don Cimatti che è sempre a disturbarLa, quanto e quel che crede ne ho scritto ai Superiori, ma l’Italia è lontana, quindi mi aiuti e confidentialiter abbia la bontà di darmi un suggerimento.
Il nostro bravo N.N è purtroppo indebolito di corpo e testa, non saprei spiegare diversamente, e alcuni giorni fa ha fatto un atto inconsulto sfregiandosi un braccio tentando di notte di tagliarsi una vena. Fortunatamente non vi fu infezione – ora è certamente indebolito assai – ha bisogno di riposo, di cambio di occupazione, se non sia il caso di pensare ad un ritorno. L’Ec.V. comprende la delicatezza di questi fatti, che se dovessero ripetersi e con conseguenze disastrose, in questi paesi, crederei per la Religione e per l’Opera nostra, fatali.
Vi sono luoghi di cura? In attesa di risposta dei Superiori ha l’E.V. qualche consiglio pratico? Glielo domando per il bene di quella povera anima. Noi preghiamo ardentemente per questo povero confratello, ma occorre pure umanamente darsi d’attorno.
Gioie e dolori, ma nelle une e negli altri “sit nomen Domini benedictum!”.
S. Ec. Mons. Thiry mi ha comunicato la ricevuta del telegramma di V.E.: l’ho assicurato (e al 17 sarò a Nagasaki per il concerto d’addio di Monsignore) che mai come ora saremo uniti per il lavoro di bene delle anime.
Imploro speciali preghiere per questa missione che viene iniziando il battesimo con piccole croci (ha detto bene V.E. “dant vulnera vires”) e specialmente per chi si professa di cuore:
Dell’E.V. Rev.ma
Devotissimo
don Vincenzo Cimatti sales.
P.S. - Mi si usi la carità di far pervenire l’acclusa a Mons. Hayasaka, non sapendo dove si trovi.