Miyazaki, 19 dicembre 1926 |
222 /Marchisio Carlo / 1926-12-19 /
Carlo Marchisio, ex-allievo di Valsalice
Mio amatissimo Carlo,
Grazie di gran cuore di tutto e più della consolazione provata nel saperti a Lombriasco, dove fui per tanti anni come di casa e dove ho molti amici e dove tu hai santi superiori.
Lascia i vincoli di riconoscenza che dici di aver verso di me: è naturale e conforme al tuo buon cuore. Preghiamo e amiamoci da fratelli e tutto è pagato. Che cosa non devo io verso di te e verso la tua santa mamma. Dunque non si parli di questo: agiamo nel Signore e avanti senza paura.
Prega per me: il bisogno unico e vero per me è che mi santifichi: senza questo nelle missioni in genere si fa poco; qui nulla.
Non potete farvi l’idea della caratteristica difficoltà di questa missione, come di tutte le missioni giapponesi: in breve non si può dire. È un popolo istruito, legato alla tradizione in modo inconcepibile, che vive nell’agiatezza, che sorridendo e inchinandosi odia lo straniero, che però sopporta perché gli è utile e non può farne a meno, – pagano e materialista fino all’ultimo eccesso e che conosce tutte le passioni umane, – organizzato in forma difficilmente imitabile – che adora il suo imperatore (ora che è ammalato sono sospesi teatri, divertimenti, cene, ecc. – quando muore è tutto il commercio che si ferma)… cose insomma inconcepibili dalla nostra mentalità.
E non dico che un lato semplicissimo, il più visibile. Quindi aumenta le preghiere.
Coraggio dunque e avanti: la direttiva è buona e… niente paura. Saluta il buon Carlo Saini.
Mio bisogno particolare per cui pregherai “mi santifichi e impari bene la lingua”.
Unisco qualche francobollo e lettera per mamma: invio a te perché così avrai occasione di scrivere a mamma. Saluta tutti tutti tutti nominatim.
Ti abbraccio e benedico.
Tuo
1 don Vincenzo Cimatti |
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