2938 / Ricaldone Pietro / 1942-12-… /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Forma di beneficenza negli oratori
Dicembre 1942
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
È specialmente a sovvenire le nostre opere sociali di Mikawajima iniziate dal nostro compianto Don Piacenza e dall’attività di Don Escursell e Don Dumeez che si resero ormai tradizionali alcune manifestazioni di beneficenza assai utili, e che qua e là si vengono manifestando specie in missione. L’opera principale in missione è certo l’inizio delle Conferenze di San Vincenzo, fiorenti nell’anteguerra a Miyazaki, Miyakonojo, Beppu, Nakatsu e che si cerca ora di riorganizzare.
A Mikawajima pure produssero e producono buoni frutti, ora specialmente che la visita alle famiglie è guidata dalle suore dell’Opera Betania, che lavorano attivamente nel dispensario, annesso alla Missione. Specialmente in occasione delle feste di Natale e Capodanno, potendosi dall’attività dei confratelli, per l’interessamento degli Istituti religiosi fra cui non possiamo dimenticare i Marianisti, le Dame del S. Cuore, le Suore di S. Paul de Chartres e di Nevers, ecc. e dei cooperatori, oggetti di vario genere (vestiti, libri, oggetti di casa) opportunamente ordinati si espongono alla pubblica vendita. Possono solo comperare i possessori di un biglietto speciale dato a coloro, che a dichiarazione del municipio locale, sono ritenuti i più poveri. I prezzi di acquisto mitissimi per l’acquisto di altro materiale per successivi banchi.
Sotto altra forma pure si poté sovvenire alle necessità più urgenti (alimentazione e vestito) che si vanno sempre più rincrudendo. Avesse veduto lo sgobbone Don Rossi e il buon coad. Maccario tiranti il carretto o con grossi pacchi vaganti qua e là per Tokyo in cerca o per acquisti, e con quanta gioia tornavano con carote, rape o altra verdura o mercanzia… Le suore li chiamavano ridendo: “Les Salésians du travail”... ed erano pieni di verve umoristica i dialoghi in francese italianizzato e viceversa, che al ritorno ci facevano sentire i nostri campioni questuanti. Alle volte dunque erano solo derrate alimentari, che si esponevano per i nostri poveri oppure per le famiglie dei nostri cristiani.
Ne era felice pure il povero sottoscritto che ricordava gli anni della grande guerra… le vendite all’Oratorio di S. Luigi… ma allora quanta mercanzia…
Per gli oratoriani gli acquisti adatti ed utili per loro sono fatti coi punti di frequenza ottenuti quotidianamente. Ed è bello vedere i fratelli di una stessa famiglia, che riuniscono insieme i punti per acquistare un oggetto utile alla famiglia od anche alla volta un bel giocattolo per far felice il fratellino, che lo addita seduto in groppa ad uno di loro… Oh, com’è bello e santo poter accontentare ed aiutare il prossimo, e specialmente i piccoli amici di Gesù!
Tali vendite di beneficenza si fanno possibilmente un paio di volte all’anno, ed immancabilmente per Natale per i fanciulli dell’Asilo, per gli Oratoriani, per i cristiani e per i poveri.
Si cerca per i ragazzi di contornare il tutto con certa solennità e drammaticità. Vi è la distribuzione brevi manu dei pacchi confezionati o per mezzo della pesca coll’aiuto o colla rete o col pozzo di San Patrizio (quando non si tratta di gran moltitudine) preceduta dalle comparse del vecchio S. Cros… che finge di venire di lontano… in auto, accompagnato dai paggi… e che fa il discorso di occasione e narra virtù e miracoli dei ragazzi... e tiene in sospensione i più birichini… Insomma si cerca di trarre un po’ di bene da questa circostanza, avendo di mira non solo i fanciulli, ma il gran pubblico… i babbi e le mamme e gli altri… anche per i quali, se la raccolta fu abbondante, si dona qualche ricordo della festa. Non fosse altro, per essi che sanno leggere, un fascicolo d’occasione.
Servono anche queste manifestazioni come premiazione dei più costanti all’Oratorio o a sezioni speciali del medesimo. Altre forme particolari sono poi quelle della beneficenza personale (accettare gratuitamente o a pensione ridotta nelle nostre scuole – ricerca di lavoro – accettazione gratuita negli ospedali o visita medica gratuita, ecc.) non appariscente, ma che riesce più opportuna ed efficace.
Fra i cristiani di Mikawajima vi è una bella abitudine – tutti versano una tenue quota mensile, che rende possibile un sussidio per il cristiano ammalato.
È certo solo con la carità cristiana che possiamo sperare di sfondare il blocco pagano e le menti e i cuori di quelli che ancor non ti conoscono, o Signore.
Ci benedica tutti e specialmente il
Suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.