2924 / Ricaldone Pietro / 1942-9-… /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Centenario1
[Ottobre] 1942
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Mi reco nella città di Kagoshima, la città dove arrivò S. Francesco Saverio il 15 Agosto 1549 per predicare la prima volta il cristianesimo ai giapponesi, e mi ci reco invitatovi dal rappresentante del Portogallo per commemorare colla musica un centenario curioso.
Indovini! Il centenario del fucile, del primo fucile importato dai Portoghesi a Tanegashima (isola al sud del Kyushu).
Nel 1542 alcuni naufraghi portoghesi furono salvati all’isolotto Tanegashima. Il governatore dell’isola ebbe da loro un fucile ed apprese l’arte di fabbricare polveri esplosive. È questa la prima apparizione dell’arma da fuoco in Giappone. Pochi anni dopo fu importato il cannone al feudo della provincia di Oita.
Una poesia, composta per l’occasione e richiamante l’avvenimento storico, musicata dal sottoscritto e cantata dal tenore Shimada nella commemorazione ufficiale, faceva parte del programma delle feste.
Vi era unito il ricordo di Ito Mancho, il massimo rappresentante della famosa prima spedizione giapponese a Roma, nipote del Daimyō (signore) di Oita Otomo Sorin, che tanta parte ebbe nei lavori di apostolato di S. Francesco Saverio. Un’interessantissima mostra retrospettiva storica metteva sott’occhio documenti interessantissimi dei primi trionfi della Chiesa cattolica in Giappone: i documenti della prima ambasciata a Roma (quanto godevo nel rivedere tanti ricordi d’Italia); i primi libri e i mezzi di apostolato dei primi missionari…
Il fucile fu un mezzo di ottima propaganda cattolica… e non mi pentii di aver modestamente cooperato, sia pure inneggiando ad un fucile o ad una pistola che fosse…
La commemorazione ebbe la sua conclusione a Miyazaki al salone dell’educazione con manifestazioni di cui ebbi già a parlare. Il principe Ito Mancho era nativo di Obi, in provincia di Miyazaki, zona missionaria di Miyakonojo nella nostra Prefettura Apostolica.
È anche questo un ricordo storico, che unito ai tanti che si riscontrano specie in provincia di Oita, e che sono studiati con tanto amore e competenza dal nostro Don Marega, viene ad arricchire la nostra missione.
Un’ispezione al nostro Seminario sull’istruzione pre-militare, durata per tutta la giornata, riuscì ottimamente e per parte delle autorità si udirono elogi, che meravigliarono al sommo le autorità provinciali presenti: constatazione, che rilevava specialmente questo dettaglio “l’alto spirito di attività, di impegno, di sacrificio che si manifestava nell’operato degli allievi, in confronto di quelli delle altre scuole”. Gli effetti dell’educazione cattolica non possono non saltare agli occhi… “I vostri allievi sono diversi…”. “Certo, rispondiamo, è la libertà dei figli di Dio, che agisce per dovere”. Sono anche queste buone occasioni per parlare del nostro sistema educativo, di cui hanno veduto le manifestazioni pratiche.
Ci benedica, affinché possiamo sempre e in tutto essere buoni figli di Don Bosco.
Suo nel Signore
Don V. Cimatti, sales.
1 R. M. 2010: manos. in matita. Nella trascrizione fatta da Don Crevacore c’è scritto “settembre” ma l’avvenimento descritto è della fine di ottobre, e quindi lo mettiamo qui.