968 /Ricaldone Pietro / 1932-7-15 /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Takanabe, 15 luglio 1932
Amatissimo Sig. Don Ricaldone,
Sono di ritorno da Beppu chiamatovi da un telegramma di Don Pedro e Don Margiaria.
Il massimo giornale della città ed altri della provincia hanno pubblicato articoli, dipingendo la missione (nientemeno) che un covo di comunisti… La patria è in pericolo. Sono andato a consolare, a parare botte. 1
Don Margiaria che è vicino aiuterà – certo che sono colpi che lasciano strascichi e ombre.
È un campo troppo bello e il demonio (è la città degli inferni, Lei lo ricorda) non vuol essere nel sacco.
Capirà: in sei mesi i cristiani da 5 sono saliti a 33… C’è un catechista zelante, ma ha dato appigli per la sua imprudenza nel parlare di religione, ecc.; nemici (non sappiamo ancora quali) soffiano nel fuoco… Ma spero che Maria A. protettrice di quella casa sarà anche questa volta la nostra Ausiliatrice e ci aiuterà.
Per il resto avanti. Ho dovuto fare una lavata di testa alla Superiora delle Suore perché ci constava che si fanno difficoltà alle suore per il tempo, luogo e qualità dei confessori e confessioni.
Date le condizioni della missione ho creduto mio dovere, finché non si potrà provvedere con regolarità, lasciar libertà (pur esse avendo il confessore ordinario e straordinario) anche per altri confessori. Ah, caro Sig. Don Ricaldone, melius era che…
Ad ogni modo il Signore provvederà, ne sono certo…
Per ora null’altro di notevole. Dica una parolina alla Madonna. Oggi 15 è il mio 53.mo di Battesimo. Si invecchia e si è sempre allo stesso punto… un bel mulin.
Preghi che mi salvi l’anima e che possiamo fare bene gli esercizi… dal 24 Agosto in su.
Tutto suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1 Questa burrasca causata da parole imprudenti del catechista giapponese, fa capire la situazione della Chiesa in quei tempi di nazionalismo esasperato. Era necessaria la massima prudenza.