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a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
il raccolto dell’anno
Tokyo, giugno 1942
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Ero solito a nome dei suoi figlioli del Giappone presentare ogni anno in occasione dell’onomastico come dono spirituale dei suoi figli lontani la breve relazione del modesto lavoro annuale, a gloria di Dio, a consolazione dei missionari e ad incitamento dei nostri cari benefattori ed amici. La presente vuole avere il medesimo scopo pur arrivando (se arriverà) quando a Dio piacerà.
Nelle condizioni attuali non è possibile largheggiare di notizie: accetti quanto invio e con noi ringrazi il Signore.
A comprendere la nuova situazione in cui viene a trovarsi la Chiesa Cattolica in Giappone dopo la cessione dei poteri ecclesiastici al clero indigeno bisogna partire da questi presupposti chiarissimi in sé e nelle loro conseguenze.
Scopo dell’apostolato missionario: predicazione della buona novella, fondazione della Chiesa cattolica in Giappone, personale ad hoc indigeno. Le grandi linee direttive della Chiesa colle Magne carte delle Encicliche dei Papi Benedetto XV e Pio XI lo indicano chiaramente, ed alla lettera, sulla necessità della formazione del clero indigeno lo si verifica ora per il Giappone. Beate le istituzioni che già hanno lavorato in questo senso: possono con relativa tranquillità guardare di fronte all’avvenire.
Il Giappone sente di aver in sé e in ogni campo la forza di attività di sviluppo del suo progresso ulteriore nelle linee direttive stabilite dalla Provvidenza e di bastare a se stesso, di non dovere e di non volere mendicare l’aiuto straniero. Colla gentilezza che gli è propria ringrazia ma desidera far da sé.
Il lavoro dello straniero più che in seconda linea è necessità imprescindibile certo nell’attuale circostanza, ed anche per l’avvenire.
Alla stregua di questi principi direttivi i salesiani di Don Bosco non hanno cessato in pratica nessuna delle opere iniziate e direttamente o indirettamente col clero indigeno hanno lavorato nella zona loro affidata, e specialmente per la formazione del personale indigeno.
I modesti risultati dell’annata si possono così riassumere.
Nella Prefettura Apostolica complessivo Battesimi 25, Cresime 15, Ss. Comunioni 25.000, Numero dei fedeli 1650.
Nelle Opere di Tokyo complessivo battesimi 50, cresime 25, Ss. Comunioni 9.546, Numero dei fedeli 612.
Continuano al possibile le riunioni dei nostri cari giovani, l’Opera della buona stampa con centro a Tokyo e Beppu, la libreria cattolica di Miyazaki.
Il segretariato infermi di Beppu, le scuole materne di Oita e Mikawajima funzionano in pieno.
Condividono il lavoro per le rispettive categorie le Figlie di Maria A. nella Prefettura Apostolica di Miyazaki e a Tokyo e le Suore della carità giapponesi a Miyazaki.
Ha ricevuto nuovo sviluppo e consolidamento la piccola colonia agricola di Miyazaki.
Oh, quanto abbiamo di ringraziare la nostra Ausiliatrice e Don Bosco per le benedizioni spirituali di cui ci hanno ricolmati anche in questo anno!
Suo
Don V. Cimatti