2084 / Coronin Doriguzzi / 1938-6-… /
ai Sigg. Anna e Giovanni Coronin-Doriguzzi, benefattori
+ [probabilmente giugno 1938 in Italia]
Conservare nei figli i frutti dell’educazione
Lettera aperta del nonno ai benefattori
Si avvicina il momento desiderato da voi e dai vostri tesori delle ferie estive in cui nell’intimità è dato gustare le giocondità dell’amore di famiglia, e valutare i frutti dell’educazione che i vostri figli hanno avuto in quest’anno.
Certo i figli di D. Bosco hanno voluto fare tutto il loro dovere: hanno cercato non solo di conservare ma di far fruttare i tesori che avete loro affidato. Hanno amato teneramente le anime dei vostri figli, hanno lavorato per esse con rinunzia e generosità. D. Bosco ha scritto auree pagine, quali forse nessun educatore ha saputo scrivere, perché pochi hanno conosciuto la mente ed il cuore dei fanciulli, come lui. Scrive dunque: “la natura plastica e delicata del fanciullo è disposta a ricevere tutte le impronte e a modellarsi in ogni senso. I saggi educatori sanno che è questo il periodo delle abitudini buone che fissate in questa felice età, fortificate in seguito con un esercizio continuo e quasi automatico diventano poi una seconda natura e formano per l’adolescenza una potente difesa, che prepara il periodo di massima stabilità nello stato virile…
Il fanciullo è pronto nel concepire, ardente e mobile nell’immaginare; la sua memoria conserva i più piccoli particolari senza sforzo, con esattezza scrupolosa; la sua sensibilità rapisce coloro che l’avvicinano… ma non pensa né opera con coerenza… gli manca lo spirito pratico… violenza ed ostinazione sono i soli frutti della sua debole volontà… impulsività e incostanza quelli della sua sensibilità…
Per guidare il fanciullo nei primi passi nella via della santità occorrono i due perni della rinunzia e generosità. Per insinuare lo spirito di sacrificio o di rinuncia curare con saggia disciplina l’educazione della ragione e volontà, formare la coscienza, sviluppare la passione del bene, l’odio del male, riassumere ogni morale pratica nell’unico principio di un Dio da amarsi sopra tutte le cose e in tutte le cose, e nel principio che tutte le cose si devono amare secondo Lui, in Lui e per Lui…
Le parole di D. Bosco sono chiare; le riassumo in due suggerimenti:
a) Attenzione
b) Unione di pensiero e di azione cogli educatori dei vostri figli, specialmente in questo periodo di tempo.
attenzione ai compagni, alle letture, ai divertimenti dei figliuoli. Voi, ottimi genitori, desiderate il bene dei vostri figli – un compagno, una compagna – un libro – una serata di cinema – la spiaggia del mare ecc. possono essere un’iniezione di malessere che può riflettersi su tutta la vita, e permanere, e radicarsi. Occhi aperti, orecchie tese, vigilanza… siate i veri angeli custodi dei vostri tesori: è stretto dovere, da voi dipende la loro felicità presente e futura ed anche la vostra.
unione di pensieri e di azione cogli educatori dei vostri figliuoli il che importa
preghiera assidua per loro;
esempio di vita cristiana e comodità di compiere i doveri. In collegio vi sono speciali pratiche di pietà giornaliere, settimanali, mensili di cui bisogna che il figliuolo non perda l’abitudine: gli sono indispensabili la preghiera e i sacramenti;
occupazione del tempo in cose utili a vantaggio del corpo e dell’anima. I Superiori hanno assegnato i compiti delle vacanze… In famiglia vi è un mondo di lavori casalinghi o campagnoli o di altro genere cui è bene abituare il ragazzo…
mantenere nel figliuolo la serena allegria propria della sua età. Nelle ferie deve avere buona parte il riposo, il sollievo del corpo, come base e rafforzamento dello spirito.
Vi sarà questa collaborazione cordiale? Il lavoro fatto dagli educatori non si perderà, al contrario si ridurrà a zero o, Dio non voglia, tutto sarà messo su basi contrarie qualora tale unione d’intenti sia attenuata o abolita.
Il vecchio amico dei vostri figli tratta coi fanciulli da oltre quarant’anni – ha seguito e segue lo svolgersi della vita dei numerosi suoi allievi – e vi assicura che ha ponderato tutto quanto vi espone sulla base dell’esperienza. Sa di parlare ad ottimi genitori ma l’amore che si porta agli educandi è tale che fa sempre temere di non aver fatto o che non si faccia abbastanza per queste care anime. Perdonate dunque l’insistenza dei consigli dati. Il nostro D. Bosco vi ha parlato del carattere dei vostri figliuoli e vi ha suggeriti i mezzi per rendere efficace la cooperazione vostra al lavoro degli educatori dei vostri tesori. Il glorioso regnante pontefice Pio XI in due splendide encicliche ha dato norme le più sicure e sagge in relazione alla famiglia ed all’educazione cristiana della gioventù. Con voi vogliamo cooperare efficacemente alla felicità vostra, dei vostri figliuoli, della Chiesa cattolica e della nostra cara patria. Congiunti nel nome di Dio in questo mirabile lavoro di formazione di anime, riusciremo certo.
Parola d’ordine dunque: attenzione, adesione di pensiero e di azione: come durante l’anno fummo vostri rappresentanti nelle relazioni coi vostri figliuoli, osiamo domandare che per la parte del lavoro educativo siate ora e sempre i nostri rappresentanti e continuatori.