764 /Begliatti Letizia F.M.A. / 1931-6-17 /
a Suor Letizia Begliatti, Direttrice a Beppu
Takanabe, 17 giugno 1931
Rev. Madre,
Sabato prossimo spero chiarire a voce. Ad ogni modo:
1.- La mia più grande preoccupazione è certo quella dell’abitazione. Lei ricorda che da tempo:
a) Presentai varie proposte pratiche,
b) e pregai si facesse un abbozzo di disegno,
c) ed ora insisto che Lei dia al più presto a Don Antonio le idee. Basta che noi diciamo al falegname: “Abbiamo bisogno di questi ambienti… preferiremmo in questa disposizione…”, e lui farà il progetto, correggerà, ecc. Ma bisogna fare presto perché sento assai assai assai il disagio materiale e in parte spirituale in cui si trovano. Se fanno per amor di Dio e con spirito di sacrificio non ne verrà loro nessun danno, perché è così che dispone il Signore: ma Don Cimatti e la Superiora devono provvedere al più presto. Per i mezzi spero che, come sempre, la Provvidenza ci aiuterà.
2.- Unisco documento che desidera. A Torino inviai non molto tempo fa autorizzazione generale.
3.- Grazie dei moduli e dell’aiuto pecuniario.
4.- Per lo schema di convenzione quello che più preme a Don Cimatti, nei riflessi del loro benessere è di sapere quanto hanno bisogno per vivere le sue buone figliole. E c’è solo Lei che può dirlo: e stia sicura che Don Cimatti non farà questioni.
Tutto il resto mi pare vada bene. Dunque niente paura.
Ma più tardiamo e per questo e per la casa meno si conclude. Dunque in settimana queste due cose debbono essere liquidate – nell’altra settimana il falegname disegni, progetti e al più presto entro il mese si cominci la casa.
Preghiamo e non preoccupiamoci. È Gesù che deve fare.
Con vivo ossequio:
Don V. Cimatti, sales.