Cimatti|Ziggiotti Renato|1940-8-30

2565 / Ziggiotti Renato /1940-8-30 /




Tokyo, 30 agosto 1940


Carissimo Don Ziggiotti… nonché Renato,

Scrivo dalla Capitale, ove mi trovo per Esercizi e il Congresso Catechistico (il primo certo da che esiste il Giappone) di cui farò relazione. Ed ora alcune questioni interessanti il tuo dicastero.

    1. Ho inviato, secondo il desiderio dei Superiori, la nostra Ratio Studiorum (anche a tutti quelli stabiliti dal Superiore). Molto modesta e corta: comprendi i motivi. Non mi è possibile ora permettermi quanto fanno gli altri Istituti: tempo, carta, soldi… Ho creduto (sempre dal punto di vista economico) inutile il Calendario (che non capisco del resto a chi possa servire). Tu vedrai e farai osservazioni, ecc. ecc. e si farà meglio un’altra volta… quando, se al Signore piace, si potrà avere lo Studentato interno. La Tipografia Don Bosco, avendo lavori urgenti, l’ho fatta comporre in missione… e quindi non è un capolavoro, ma è economico (mi costa la carta)… e forse potreste dire anche una buona parola su certe Ratio che penso costino a questi chiari di luna…

    2. Problema studi dei confratelli chierici giapponesi. Col prossimo primo aprile ho sei novizi chierici che spero escano dal noviziato confratelli e devono cominciare gli studi. Sottopongo piano e attendo istruzioni: ritengo necessario essere facilitato nell’approvazione. Il Consiglio mio approva.

Uscendo dal Seminario (5 anni) prima del noviziato, se non sono vocazioni tardive, alcune delle quali hanno già titoli di studio legali, i nostri non hanno la licenza ginnasiale, che apre la via agli altri studi e diplomi. Per il bene futuro della Congregazione urge dare a costoro modo di prendere i titoli. Vi sono due vie più o meno lunghe, che saranno realizzate tra breve e già in parte saggiate. Siccome mi urge non perdere tempo, essendovi la possibilità di potersi presentare ad esami straordinari, per ogni grado, usufruendo di varie lezioni, vorrei farne approfittare. Ciò importa che, a parte religione, filosofia, latino, questi esami naturalmente siano in giapponese. Quest’anno non vi sono italiani (e anche se ne venissero) bisogna assolutamente che in avvenire per i giapponesi fare corsi in giapponese – tutto sarà più che equivalente ai corsi in Italiano che si possono fare qui da quelli inviati dall’Italia.

    1. Inoltre per la serietà degli studi, non è possibile continuare con uno studentato filosofico misto di varie nazionalità. Come si fa a far lezione in italiano? Per chi non lo sa? Danno per tutti. Prego tener conto nell’invio del personale.

    2. Potrebbe darsi che i Superiori nel problema teologico pensino che Don Cimatti non usa del personale a dovere. Don Marega e Don Romani che hanno i titoli: uno è a Oita, l’altro l’invio a Miyazaki.

Non so quando avrò un gruppo di inizianti un primo corso. Al momento pluris de causis non conviene piantare il Gran Seminario. Il bravo Don Marega farebbe bene e starebbe bene in uno studentato pareggiato in Italia; Don Romani al momento (per un anno o due) lo metto a Miyazaki nel santo ministero. Potrà più efficacemente compiere poi il suo ufficio allo Studentato, quando avremo un gruppo pronto.

    1. Oh, se i Superiori s’inducessero ad imprestarmi anche solo per alcuni anni un po’ di personale formativo! Un buon confessore, un buon assistente e qualche insegnante. Quanto ho domandato! Se non c’è chi forma allo studentato – e non c’è – non avremo personale formato in seguito.

I Visitatori l’hanno constatato ma…

E per ora basta, caro Don Ziggiotti. Presto ti verrò a disturbare per alcune dispense che ritengo necessarie per l’inizio della teologia… non tremare! Al più mi dirai di no… e ti aggiusterai poi tu col Signore.

E prega per me, e se puoi porta il tuo contributo per la nomina dell’atteso Ispettore. Allo stato attuale tu sai che è alla testa chi non riesce a concludere nulla. Si chiama

Tuo Don V. Cimatti