857 /Ricaldone Pietro / 1931-12-3 /
a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Takanabe, 3 dicembre 1931
Molto Rev. Sig. Don Ricaldone,
Di nuovo buone e sante feste. Sto prendendo contatto coi nuovi arrivati e a tempo opportuno riferirò. La prima impressione è buona. Certo sono animati tutti di buona volontà. Anche i sacerdoti mi sembrano ottimi acquisti.
Preghi il Signore che Don Cimatti come al solito non guasti nulla del lavoro degli altri.
Novità speciali nulla. Per dar lavoro a tutti in maniera sufficiente (non distogliendo troppo dallo studio della lingua) si è resa necessaria l’apertura delle due residenze di Beppu (subito) e Tano (un po’ più tardi – appena saprò da Roma la risposta per il seminario e un prete sia libero).
Vi avrei proposto a Beppu Don Escursell, e a Tano Don Lucioni. Non si tratta di vere case, ma di residenze missionarie. Porta con sé un piccolo accrescimento di spese, ma è una necessità. L’uno e l’altro hanno modo di fare propaganda e venire in aiuto alla povertà. Metterei con loro un chierico, e forse a Beppu un coadiutore o un aspirante. A Tano c’è sul posto un giovinotto giapponese che col catechista può fare servizio.
Mando in aiuto a Don Tanguy all’aspirantato di Nakatsu Don Carò, e Don Marega a Oita con Don Margiaria. Don Marega avrà così la possibilità più che a Takanabe di studiare (mi pare riesca bene). Ci divideremo la materia dello studentato come meglio si potrà. Don Marega è carattere assai difficile – ma stima Don Margiaria – Don Margiaria lo desidera e spero andranno d’accordo.
Questi sono i massimi cambiamenti e domando l’approvazione e la sanatoria in caso di sbagli.
Ero sempre in attesa di consigli da parte dei Superiori – non sapevo la qualità del personale in arrivo (ho già scritto ai rispettivi ispettori) in attesa di decisioni da Roma, non riuscii che a combinare così. Mi aiutino i superiori.
Con consigli al riguardo.
Con consigli sul modo di toglierci da questa situazione della lotta per il vivere (perché ora il problema è tutto qui).
Preghi e faccia pregare per me. Nuovamente a nome di tutti buone e sante feste natalizie coll’assicurazione di preghiere vivissime. Mi benedica con tutta l’anima.
Don V. Cimatti, sales.