Cimatti|Ricaldone Pietro / 1941-7-...

2781 / Ricaldone Pietro / 1941-7-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Revisione dei conti1

Luglio 1941


Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Se e quando arriverà questa relazione, il Signore solo lo sa. Col mese di giugno si chiude il nostro anno missionario e non voglio lasciar passare l’occasione per informarla del nostro modesto lavoro che colla grazia di Dio, nonostante le critiche circostanze, si è potuto compiere.

È il solito attuale tributo che sogliamo presentarle in occasione del suo onomastico, ed anche segno della viva riconoscenza verso quanti ci sono in forme diversissime venuti in aiuto.

Com’è noto ai lettori del Bollettino, l’avvenimento centrale dell’annata è il passaggio del potere ecclesiastico delle singole circoscrizioni al clero indigeno e specialmente il riconoscimento giuridico della religione cattolica di fronte allo Stato, alla pari delle altre religioni, in conformità delle recenti leggi sulle religioni e l’approvazione pure del regolamento interno dello svolgersi della religione cattolica in conformità delle leggi.

Svolta davvero storica i cui risultati dipenderanno da tante circostanze che sono ben difficili a prevedersi al momento attuale: come già dissi in altra relazione, dipenderà molto dall’attività esplicata nel vero senso dell’azione cattolica, dalla partecipazione attiva dei cristiani, dall’unione intima di tutte le forze cooperanti allo stesso nobile scopo, la gloria di Dio e la salute delle anime nell’avvento del regno suo nel mondo.

Le notizie più importanti furono a Lei mensilmente comunicate. Accennerò schematicamente ad alcune notizie riassuntive del lavoro di quest’anno, accumulando insieme e il lavoro missionario nella Prefettura Apostolica e quello dei salesiani e delle opere annesse nelle opere di Tokyo.

In missione si è potuto finalmente dare alla casa della missione in Nobeoka, divenuto ormai il centro più popoloso della provincia di Miyazaki, una sede fissa su proprio terreno e casa propria.

A Takanabe pure la residenza, danneggiata dal terremoto, fu riattata con nuovo progetto, che ha permesso una migliore utilizzazione del vecchio locale.

La minuscola colonia agricola incipiente vede pure riattata la casa che il tifone aveva in gran parte abbattuto.

A Tokyo la nostra Scuola Professionale Don Bosco ha pure iniziato il laboratorio dei falegnami assestandosi per ora in una modesta tettoia le macchine indispensabili ed adibendo a laboratorio alcuni locali, in attesa dell’erigendo laboratorio, cui tra breve si darà mano.

Le opere annesse alla Missione anche in quest’anno sono venute sviluppandosi. Le Suore della carità giapponesi nell’Ospizio di Miyazaki vedono aumentata la loro famiglia ad oltre 150 persone. Tre nuove suore si consacrarono al Signore, nuove novizie hanno incominciato il noviziato, e vengono lavorando in tutte le forme per raggiungere la piena autonomia economica. Una nuova manifestazione è un modesto laboratorio di lavori in bambù, mentre varie di loro si rendono atte alle varie mansioni del loro Istituto frequentando scuole speciali.2

Le Figlie di Maria A. a Beppu manifestarono pure una speciale attività e nello sviluppo delle vocazioni e specialmente nell’inaugurazione di un nuovo braccio dell’Istituto che darà modo di ampliare la loro sfera di azione nelle opere di assistenza sociale e di beneficenza.

A Tokyo poi, mentre continuano il loro lavoro di apostolato per le opere sociali di Mikawajima nella parrocchia tenuta dai salesiani, hanno aperto in prossimità la nuova opera SEIBI con asilo popolare, dopo-scuola e scuola di cucito, ecc.

Avvenimenti speciali notevoli sono: l’intronizzazione del nuovo Amministratore Apostolico – l’inizio in missione dell’Opera di S. Pietro Apostolo per il clero indigeno – il riconoscimento legale del nostro piccolo Seminario per entrare nel Gran Seminario di Tokyo in conformità della nuova legge sulle religioni.

Nel campo della propaganda stampa a Tokyo e a Beppu, per ora nostri più importanti centri, oltre il “Don Bosco” e “Letture cattoliche”, sono uscite altre pubblicazioni nuove e ristampe, si può dire, mensilmente. Notevole l’inizio di una pubblicazione di musica liturgica per canto e armonium e di studio (piano e armonium) ispirata a modulazioni e temi giapponesi.

Così pure vari missionari e quanti possono anche dei nostri chierici con traduzioni o studi speciali sul buddismo, antiche cristianità per parte del nostro Don Marega, che ottenne uno splendido diploma di benemerenza per parte della città di Oita.

Le raccolte entomologiche e petrografiche di Don Cimatti, gli studi su P. Sidotti del nostro Don Tassinari e di Don Barbaro sul sistema educativo di Don Bosco, di Don Erdö sulla cultura giapponese, ecc. cercano in tutte le forme di valorizzare la nostra Santa Religione anche di fronte al mondo degli studiosi.

Continua pure lo sviluppo della Crociata catechistica indetta da Lei, amatissimo Padre, come preparazione alla data centenaria; come pure riuscirono di gran frutto le manifestazioni in occasione della data centenaria della prima Messa del nostro Don Bosco, come già ebbi il piacere di fargliene relazione.

Ma quello che certo consolerà di più il suo cuore, sarà il sapere che anche quest’anno i suoi figli furono benedetti dal Signore e fra la Missione e Tokyo si sono amministrati 231 Battesimi, 79 cresime, 19 matrimoni, 1395 comunioni pasquali e oltre cento mila comunioni di devozione.

In missione abbiamo raggiunto la cifra di 1636, modesto aumento (da 1564) invero, ma bisogna tener conto del fatto che da vari anni a questa parte abbiamo una forte emigrazione (Brasile, Manciuria, Cina, ecc.) che per la nostra Missione si può valutare ad una media di oltre 150 l’anno, compensate da lievi immigrazioni locali.

Sono disposizioni certo della Provvidenza: il buon seme si sparge in tanti centri e così si viene allargando la sfera d’azione o si viene iniziando l’opera dell’apostolato missionario.

Il Signore viene pur benedicendo quanto si fa per le vocazioni e per l’educazione della gioventù. Il Seminario, il collegetto di Nakatsu, la scuola professionale, le adunanze dei giovani (oratori), le opere di assistenza sociale o di beneficenza tanto dei salesiani che delle congregazioni religiose femminili, il segretariato degli ammalati (tenuto dal nostro caro Don Arri) certo non hanno per nulla cessato dalle loro attività e buoni elementi vengono a rafforzare e le file della nostra cara Congregazione o del Gran Seminario o delle rispettive Congregazioni femminili. Oh, che davvero il Signore non lascia mancare ai suoi figliuoli anche queste consolazioni spirituali e reali che compensano ad usura i sacrifici non indifferenti di ogni specie cui siamo sottoposti in questi momenti.

Ci aiuti anche Lei, amato Padre, a ringraziare il Signore ed anche a ringraziare quanti fra i nostri fratelli, allievi, ex-allievi, cooperatori, cooperatrici, ed amici ci hanno aiutato a compiere il nostro dovere. Un grazie a Lei e a tutti gli amatissimi superiori per l’amore e le cure con cui sempre hanno circondato i figli più lontani. E preghi e faccia pregare per noi. Noi tutti non desideriamo che una cosa sola: fare fino alla fine il nostro dovere e verso la Chiesa come missionari e verso la nostra amata Congregazione e che in ognuno di noi e delle opere nostre si compia in tutto e per tutto la santa volontà di Dio. Non avendo ricevuto i ricordi per gli esercizi, ho creduto opportuno in preparazione spirituale alla nostra data centenaria di dare i seguenti, che penso saranno conformi al suo cuore: “Niente ti turbi – Fedeltà a Don Bosco santo – Santità e purezza”. Le offriamo questo programma di lavoro e questa promessa. Ci benedica tutti e specialmente il


Suo

Don V. Cimatti, sales.


1 R. M. 1096: in dattiloscritto molto in cattivo stato e di difficile lettura.

2 Si deve tener presente che le Suore della Carità, essendo di diritto diocesano, ora hanno come Superiore ecclesiastico il nuovo Amministratore Apostolico. La posizione di Don Cimatti e di Don Cavoli diventa difficile. Devono rendersi economicamente indipendenti per poter sussistere.