272 /Giardini Mario / 1927-8-18 /
a S.E. Mons. Mario Giardini, Delegato Apostolico
Miyazaki, 18 agosto 1927
Eccellenza Reverendissima,
Veda se non ho ragione di dire che davvero l’Ec.V. è il nostro buon Papà.
Stanco dal suo lungo viaggio, in cui l’abbiamo accompagnato colle nostre preghiere, povere, ma cordiali, ha voluto subito pensare ai poveri figli di Don Bosco. Grazie della sua squisita delicatezza e carità. Ecco le nostre ultime notizie.
Il bene spirituale recatoci dalla visita del nostro Superiore è certo incalcolabile. Abbiamo fatto il nostro ritiro annuale; tutti hanno potuto parlare a lungo col Superiore, che avendo così de visu constatato le cose è certo in grado di poter provvedere opportunamente.
Spero se non quest’anno, nel prossimo anno di avere qualche rinforzo (che non sarà disponibile se non dopo almeno due anni) e di avere le Figlie di Maria Aus. e forse di iniziare il nostro noviziato.
Ho già adocchiato alcuni giapponesi e (appena sarà possibile) o nel seminario diocesano o in quello della Missione, iniziare questa opera indispensabile. Sono i giapponesi che devono convertire i loro fratelli: è così evidente!
Per ora stiamo adocchiando i terreni opportuni per lo scopo e per allargare la sfera della nostra azione.
Queste le linee generali concretate col Superiore; il tempo, le circostanze… saranno determinate dalla Provvidenza. Per ora il programma minimo che ho proposto ai confratelli per quest’anno quando entrarono in carica fu:
Farsi un conto esatto al possibile della situazione reale e sui luoghi e sulle persone.
Accostare di persona tutte le famiglie cristiane per stringere relazioni, infervorare, radunare i dispersi e quelli che hanno abbandonato da tempo la vita cristiana (purtroppo quanti!).
Iniziare l’Oratorio (tipo salesiano) per tutti.
Il Signore ci ha benedetti e l’Ausiliatrice e Don Bosco ci aiutano. A Nakatsu e Oita essendo pochi i cristiani si lavora per i fanciulli dei pagani e con frutto.
Don Ricaldone fece a Oita 9 Battesimi (fra cui un’intera famiglia pagana).
A Miyazaki essendoci buon nucleo di cristiani che viene aumentando si può fare di più. Funzionano già le due Unioni dei padri e delle madri cristiane, la compagnia di S. Luigi per i fanciulli. Ora sarà la volta dei giovani e delle giovani.
Per la festa dell’Assunta ci furono le prime Comunioni; si organizzò una gara catechistica in cui dopo due ore di combattimento non fu possibile determinare il primo, secondo e terzo, e con mia consolazione fui obbligato a dare 4 primi premi. Come pure fu battezzata una catecumena.
Si dà il servizio religioso mensile alla cristianità di Tano e Takanabe. E ho già organizzato un gruppo volontario di padri di famiglia che accompagnano il missionario o vadano qua o là per far visita ai cristiani.
Il Signore nella sua bontà, pur nelle difficoltà della lingua, dell’ambientamento (siamo tutti un po’ pieni di foruncoli per il calore, forse dovrò far fare l’operazione dell’ernia a Don Piacenza) ci tratta proprio coi zuccherini e col lavoro che viene crescendo tra mano momento per momento e colle consolazioni spirituali e cogli aiuti materiali che non ci lascia mai mancare, sostiene la nostra reale meschinità. Deo gratias!
Mi si annuncia ufficiosamente (quindi a tempo Le darò l’annuncio ufficiale, se forse non lo saprà prima) che al primo di Agosto, l’Opera nostra in Giappone è separata dalla Cina. Non è chiaro in che condizioni saremo salesianamente, se ispettoria, visitatoria o altro.
Come pure non sappiamo nulla della nostra nuova situazione coll’elezione dei due Vescovi. Comunque sarà, per noi si continua col nostro immutato programma: tutto quello che può avvenire non cambia di un’etto il nostro dovere: santificazione nostra e salvezza delle anime, ne aggiungerà degli altri, e, dal punto di vista umano, infelici quelli su cui pioveranno.
Eccellenza, ecco lo scheletrico resoconto del nostro lavoro, che è frenato solo da due ostacoli:
La difficoltà linguistica (si studia regolarmente);
La prudenza: per non abbracciare troppe cose…
Lei, nella sua bontà ci ottenga colle preghiere, col consiglio, cogli aiuti, il modo di poter lavorare salesianamente. Ed in modo speciale non voglia dimenticare chi si professa a nome di tutti:
Devotissimo
don Vincenzo Cimatti
salesiano di Don Bosco