92/ Giordano Antonio / 1925-10-… /
al chierico Antonio Giordano, ex-allievo di Valsalice
[Inizio Ottobre 1925]67
Mio buon Antonio,
Attento al peso delle lettere. Ho pagato ₤ 1,20 di tassa.
Nelle cose tue, calma. Ripeto: “Fa’ quel che sai e puoi. A freno i nervi, la fantasia e la lingua (non ne hai certo guadagnato colla tua sfuriata); invoca la Mamma nostra e avanti sempre”.
Non devi far onore al nome di Don Cimatti, ma a Dio. Ci guadagneresti ben poco se facessi per gli uomini.
Mettiti subito a posto per la confessione e per le altre pratiche di pietà. Si può far meditazione e lettura anche assistendo. Fanno così la massima parte dei nostri confratelli assistenti.
Mettiti a posto col rendiconto (tu sai che non è una confessione): non puoi andarci? Scrivi. Scrivi tanto! Puoi scrivere anche al tuo Direttore.
Continua la tua presenza di Dio e freno a tutto il resto (occhi specialmente).
Buone maniere con tutti: familiarità con nessuno.
Male, male, male le bevute. Sei un uomo pecora e nient’altro. Male star su di notte a scrivere e peggio metter l’ora sulle lettere che scrivi a Valsalice.
Rinforza l’esame. Se non hai tempo durante il giorno, messi a nanna i tuoi spilungoni, inginocchiati al tuo letto e riposati spiritualmente così.
L’assistente deve ricordare che è salesiano e non solo assistente. C’è libertà? Noi abbiamo la massima libertà, quella della regola.
Che devi fare? Age quod agis. Contentati nel mondo morale di poco, di piccoli atti, ma ripetuti.
Lo studio certo può raccoglierti e darti qualche direttiva. Animo Tonino. Puoi pensare se ti dimentico.
Costi troppo a Gesù. Ti abbraccio in osculo sancto Dei.
Tuo
don Vincenzo Cimatti
67 Il Ch. Giordano deve essere andato da Valsalice all’istituto a cui era stato destinato dall’ispettore alla fine di Agosto del 1925. La lettera risale al periodo in cui Don Cimatti era ancora direttore di Valsalice (quindi prima del 15 ottobre 1925).