1795 / Barbaro Federico / 1937-1-20 /
al chierico Federico Barbaro, tirocinante
[20 gennaio 1937]
Mio caro Barbaro,
Grazie della tua. Niente ti turbi e… avanti, dicevano quei due ubriaconi.
Spedisco la pratica a Torino per la tua teologia. Prega il buon Don Tanguy che mi sappia dire (ed anche il bravo Tassan… cui dirai ho già una valigia piena di libri giapponesi) quali dei libri che ti occorrono sono disponibili allo studentato… e il rimanente verrà…
Non conturbarti per un messalino… Si vede proprio che dal prendertela, come dici tu, da mille cose e in modi, hai un carattere assai risonante all’ambiente, tanto da cogliere mille cose e in mille modi. È un bene e un male (divento un po’ della scuola di Eraclito… “idem potest esse e non esse”… Mah!) ad ogni modo devi pur formarti ad un forte senso di reazione… “Non dominus domui, sed domus domino”.
Lascia il razionalismo filosofico… Ne facciamo già tanto noi religiosi, pur avendo fatto promessa di tendere anche a rendere cadavere testa e cuore!
Non lasciarti scomporre dalle storie, che sono proprio tutte storie di chi vuol fare dei buchi nel futuro o che ha tempo da perdere o che brancola nel buio, con o senza sua colpa…
Per i basi cardinalizi mettiti pure il cuore in pace… Bacia o meglio mangia con fede Gesù e vedrai. Mangialo con amore anche come omaggio al Congresso Eucaristico e prega per me.
Tuo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.