2582 / Ricaldone Pietro / 1940-9-30 /
Echi catechistici. La prima festa della dottrina cristiana in Giappone
Miyazaki, 30 settembre 1940
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Sarà stato certo consolato il suo cuore nel leggere nella relazione precedente quanto hanno tentato di fare in questo anno i suoi lontani figli del Giappone in favore della crociata catechistica da Lei bandita, chiusasi col ben riuscito Congresso catechistico di Tokyo.
Si è pur voluto tentare nel centro della Missione, a Miyazaki, la Festa della dottrina cristiana, e bisogna dire che, grazie a Dio e alla buona volontà di quei cari confratelli, riuscì imponente, interessantissima e assai fruttuosa e di piena soddisfazione per tutti i cristiani.
Sono sicuro di farle piacere, e di far piacere anche ai lettori del Bollettino Salesiano, accennando specialmente quanto vi fu di caratteristico, starei per dire, di colorito locale, e che servì specialmente a impressionare quanti parteciparono a detta festa.
Premetto che a Miyazaki, dato il numero dei cristiani, sotto la direzione del nostro Don Liviabella, l’insegnamento catechistico si è venuto organizzando benino, e avessimo locali e ottimo materiale, potremmo anche noi parlare di vera scuola di catechismo attuata coi criteri moderni voluti dalla Chiesa e così ben presentati a tutta la famiglia salesiana dal nostro amato Rettor Maggiore.
Ma si fa tela col filo che si ha – si tenta di avvicinarsi alla perfezione, non desistendo dal lavoro, nonostante le difficoltà sempre crescenti.
Per questo lavoro e per l’oratorio coadiuva validamente tutto il personale della casa, e per l’elemento femminile il personale delle suore indigene della Carità.
Con vero zelo ogni domenica tutti sono al loro posto di lavoro, anche se i gruppi di studiosi sono esigui di numero; anche se i locali di studio non sono davvero ideali: si fa insomma come si può, tentando di far del bene.
Il bravo Don Antolin dirige il movimento, e va dato a lui la lode speciale per l’organizzazione della riuscita manifestazione.
Scopo della medesima: far capire al popolo cristiano e non cristiano l’importanza e la bellezza dell’istruzione religiosa, la sua possibilità e facilità, le varie modalità di studio; farla apprezzare ed amare sempre più, sfatando, specie per i non cristiani, le viete scuse che tentano di nascondere la propria ignoranza o la poca voglia o la persuasione di saperne già anche troppo o il voler restare in quel quietismo che uccide la vita cristiana. Sono i lati caratteristici questi, che si riscontrano anche nel mondo cristiano e non cristiano giapponese.
Ma trattandosi di doveri e responsabilità, bisogna batter sodo e chiaro: gli effetti che ne derivano ai figli, alle famiglie e alla società sono troppo evidenti.
Funzioni solenni in Chiesa, discorso intonato all’occasione, ed una magnifica tornata accademico-catechistica, ben preparata e ben riuscita.
La Schola femminile, che così bene si era prodotta colla Messa cantata in chiesa, condecorò assai bene l’accademia. Dialoghi vivi e spigliati tra fanciulli cristiani e non cristiani, mettevano in luce chiarissima gli scopi sopra enumerati; i discorsi diretti ai babbi e alle mamme pure ambientavano chiaramente l’animo dei genitori ai loro doveri. Ma soprattutto riuscirono interessantissime le scenette di sapore tutto giapponese, che venivano alternandosi sul palcoscenico, ove a brani del S. Vangelo, letto dal catechista o declamato ritmicamente dal coro, rispondevano le graziose danze coreografiche giapponesi, sempre intonate con decoro perfetto al significato delle parole.
Efficacissimo fra le altre il Pater e l’Ave, musicati per la circostanza dal nostro Antolin, di vero mirabile effetto d’assieme e l’indovinatissima rappresentazione musico-coreografica del Segno della Croce. Lode incondizionata a tutti, anzi per venire in aiuto anche alle altre missioni, ho stabilito di dare alle stampe il fascicolo contenente questo ed altro materiale accademico, che entrerà a far parte della Collana drammatica Don Bosco.
Benedica il Signore anche questi tentativi: sono primizie del genere, che saggiate dapprima nel nostro piccolo, entreranno a far parte del patrimonio missionario a vantaggio di tanta gioventù, che speriamo comincerà anche con questi mezzi a conoscere il Signore o a rafforzarsi sempre più nella fede e formare più saldamente la Chiesa cattolica in questo grande Impero. Quod Deus faxit.
In altre forme e in modo più modesto, dove c’è il materiale uomo sufficiente, si tennero feste analoghe a Tano, Nakatsu, Mikawajima e in Seminario. Faremo meglio in seguito, specialmente se Lei troverà modo che quanto è per noi al momento un sogno diventi una realtà. Al nostro Oratorio di Mikawajima a Tokyo è già un fatto compiuto la Sala Catechismo, che, decorata a dovere, mette in bella mostra quanto quei bravi confratelli hanno saputo raccogliere e che può servire all’insegnamento e anche ai visitatori di instradamento a tale studio… Mah quanto manca ancora… Come norma per Lei e per i desiderosi di venirci in aiuto, avendo poco o nulla a noi tutto serve.
Benché non entri nell’argomento, mi sento in dovere di ringraziare pubblicamente il Prof. Genocchi, dell’orchestra Internazionale di Shanghai, nostro connazionale, che in occasione del suo riposo a Beppu con senso di squisita bontà volle portare il suo generoso contributo di valente suonatore di violino all’inaugurazione della nuova casa della missione e aprire così la serie delle audizioni mensili musicali, che si sogliono tenere alla missione a scopo di propaganda cattolica e di cultura.
Come sa, coll’aiuto dei benefattori e dei Superiori si è potuto costruire una modesta abitazione, la “Casa del missionario”, che, mentre mette riparo [a] quei nostri confratelli dal non far più la morte del topo, per la cadente catapecchia di prima, darà pure ai missionari e confratelli la comodità di trovare un conveniente alloggio in caso di malattia o di cura nella città, famosa in tutto l’Oriente, per le sue acque termali, sabbie calde, e fanghi. Il nostro benefattore, dimenticando il legittimo riposo che era venuto a prendersi diede un concerto di musica classica italiana che avvinse il numeroso e scelto uditorio in una forte unione spirituale indimenticabile. Le spiegazioni fatte dal nostro Don Arri, diedero maggior valore ancora alla magnifica audizione che il giorno dopo fu ripetuta alla scuola normale alla presenza dei numerosi allievi e di tutti i direttori delle scuole elementari della provincia che si erano radunati proprio per trattare anche dell’incremento da darsi alla musica nelle scuole secondo le nuove direttive del Governo. Si festeggiò così pure la data memorabile dell’anno bi-millenario della fondazione dell’Impero coll’audizione della Suonata d’occasione, di cui già scrissi che ormai ha fatto e fa il giro un po’ dappertutto. E Deo gratias di queste possibilità di propaganda che fanno del bene in tutti i sensi a tutti.
Accetti dunque, o buon Padre, la volontà di voler agire nella propagazione della fede nel senso tracciato ed attuato da Don Bosco, col suo metodo; ci venga in aiuto col consiglio e coi mezzi, e specialmente preghi e faccia pregare assai assai per noi.
Suo come figlio
Don V. Cimatti, sales.