Cimatti|Crevacore Alfonso / 1938-9-23

2128 / Crevacore Alfonso / 1938-9-23 /


ad Alfonso Crevacore, novizio salesiano in Giappone



23 settembre 1938

Crevacore carissimo,1

Ricevo la tua e rispondo subito. Ho capito tutto, e non sarebbe difficile metterti in pace se ti fossi vicino: ma hai il tuo direttore ed il confessore: non temere. Ed ora ascoltami bene.


  1. Il Signore ha bisogno di trovare in te uno rotto [= pronto] a ogni sorta di sacrifici – ed ecco che permette che anche provi urti, da parte dei superiori e compagni, ruvidezze di tratto o di parole et similia. In questi casi di’ così: “Bonum mihi Domine quia humiliasti me”.

  2. Non sei tu che sei venuto alla Missione, ti hanno mandato i Superiori, il Signore. Dunque nelle difficoltà di cui mi parli, dì’ così: “Signore non mi sono messo io in questa posizione. Aiutami”. La via in cui ti trovi è la vera; lascia ogni altro pensiero.

  3. Che senta quello che senti, è naturale, e bisogna che passi anche tu per questa via, per cui passano tutti gli uomini. Sentire non è neppure ombra di male; sentire non è acconsentire. Alla tua età è necessario che senta questo, come l’hanno sentito i tuoi Superiori e lo sentono tutti i tuoi compagni. Dunque assicurati che non c’è nulla di male.

  4. Che veda quello che vedi e altro che dovrai vedere non è l’ombra di male. Vedere non è guardare. Il Signore ci ha dato gli occhi per vedere, e l’intelligenza e volontà per guardare: dirigi al bene e non temere di nulla. D’altra parte quanto vedi in te o negli altri è opera di Dio e non c’entra per nulla il male. “Ipse fecit nos”. Vedendo qualche cosa che può disturbarti di’ così: “Tu, o Signore, hai fatto le cose bene, salva quelle anime e l’anima mia”.

Sta’ alla vita comune; non appartarti, canta e grida anche tu, e non pensare alle idee che ti vengono sulla vocazione. Ripeto: la tua via è quella ed è unica: sei salesiano e restaci: mi prendo tutto io sulla coscienza. Quando vengono quei momenti di’ così: “Signore, rivolgetevi a Don Cimatti, io non c’entro!”. Il resto è fantasticheria, tentazione.

  1. Dunque sereno e tranquillo, sta’ mordicus alla vita comune e alle ordinarie pratiche di pietà. Non renderti difficile la vita. Ubbidisci a quanto ti dico e a suo tempo capirai. Fiducia in Maria e Don Bosco. Faccio le tue parti presso Maria A. e Don Bosco e le ho fatte verso i tuoi santi genitori con vero affetto di cui fui capace. Ti abbraccio e benedico. Sta’ allegro e non pensare a tante cose.


Studia, lavora, divertiti e prega.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.



1 Lo stesso don Crevacore annota: “La lettera del suo Ispettore – in un momento in cui si trovava occupatissimo in Italia – al suo suddito, giovanotto di 22 anni, studente del secondo anno di permanenza in Giappone è un capolavoro di comprensione e di sapienza nella guida specie dei giovani”.