Cimatti|Ricaldone Pietro /1944-2-…

3071 / Ricaldone Pietro / 1944-2-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



In silentio et in spe


febbraio 1944

Rev.mo ed amatissimo Sig. D. Ricaldone,


I suoi figli del Giappone, come le preannunciai nella precedente comunicazione, si sono prefissi di fare quanto è loro possibile per non desistere dal loro lavoro di apostolato. Nei ritagli di tempo però o arrepta occasione si occupano anche di studi, che vengono valorizzando la loro opera missionaria, e per cui possono avvicinare anche personalità scientifiche e letterarie (relazioni scritte, memorie, membri di associazioni, ecc.).

Tutto questo attira numerose simpatie e accresce il numero delle relazioni amichevoli all’opera del missionario. Ad es. sono noti in Giappone e specialmente in provincia di Oita gli interessanti studi del nostro D. Marega sulle antiche cristianità di Oita. Ed ora egli prosegue con interessantissimi articoli storici su Oita sui quotidiani della città, mentre ha tra mano la decifrazione di antichi manoscritti di gran valore per la storia della primitiva Chiesa cattolica in Giappone che saranno dati alle stampe.

E così altri vanno preparando per la stampa manoscritti, articoli per giornali, riviste… Finirà pure questo disordine mondiale e potrà lavorare subito chi sopravvivrà, e chi sarà attrezzato di mezzi di propaganda… In silentio et in spe ora.

E se il Signore ci conserva e se ci conserva i mezzi di lavoro, un po’ di lavoro in bene si potrà realizzare.

Nel campo delle antiche cristianità lavorano pure in varie direzioni il nostro D. Romani e Don Tassinari. Quest’ultimo ha già pronti lavori drammatici missionari (tipo operetta) che sono destinati certo a grande divulgazione anche sui teatrini nostri di famiglia.

Nel campo letterario non posso non segnalare il nostro D. Barbaro che già si è imposto al pubblico con oltre una dozzina di pubblicazioni a stampa, tra cui importantissimi i commenti dei Vangeli. Il Signore ci ha fatto incontrare una buona penna in una persona che ha consacrato la sua vita per la buona stampa 1, e che ci è di aiuto incalcolabile per far apprezzare le nostre pubblicazioni.

Grazie a Dio le macchine dei nostri laboratori non sono state in silenzio, quelle della stamperia hanno parlato per noi… Anche i nostri cari chierici in silenzio et in spe, mentre dividono il tempo fra i libri di teologia o filosofia o tra i lavori dei campi o del laboratorio, non dimenticano questa preparazione per lo sbalzo in avanti nel prossimo futuro, e vengono racimolando materiale prezioso sotto tutti gli aspetti.

D’altra parte come si può stare colle mani in mano? L’inimicus homo è sempre in piena attività per il male: non dovremo noi essere in piena attività per il bene?

Come vede, amato Padre, il ritmo della nostra vita sostanzialmente non è cambiato e non deve cambiare, perché siamo di Gesù Cristo che è di “heri et hodie, ipse et in saecula”.


Suo come figlio

D. V. Cimatti, sales.


1 Si tratta della Sig.ra Ogata, che per tanti anni collaborò con Don Barbaro.