4944 /Miletto Erminio / 1958-6-10 /
al Cav. Erminio Miletto, ex-allievo dell’Oratorio S. Giuseppe di Torino
Chofu, 10 giugno 1958
Mio carissimo Erminio,
Rispondo alla tua attesissima lettera per avere notizie del bravo Maggiorino e della sorella.
Grazie di cuore – ho pregato e fatto pregare. Lui personalmente e la sua famiglia furono ottimi benefattori del nostro Oratorio…
Conoscevo il buon Giulio… un bravo giovane cattolico tutto d’un pezzo – ottimo moralmente – buon lavoratore. Certo il Signore gli ha dato un bel premio in Paradiso.
Ho goduto rivedere la tua famiglia – quelli noti (oh, la buona tua signora… sii felice che il Signore ti abbia dato quella donna) e quelli non conosciuti prima. A vederli sono belli e buoni, sani di corpo e di anima: invio per i singoli una bella benedizione, specialmente per i due che ti stanno a fianco. Deo gratias.
Il motivo della non venuta è molto semplice. Il colpetto che mi ha regalato il Signore, la frustatina inaspettata al cavallo indomito (il sottoscritto) mi ha lasciato testa, cuore, volontà e funzioni organiche come prima; la lingua solo non si muove agilmente come prima e quindi non avrei potuto compiere decorosamente il mandato, e quello che è per me più importante, non avrei potuto fare conferenze, prediche ecc. Qui me la cavo ancora con discreta infamia (e ti parrà strano! mi è più facile di parlare in giapponese che in italiano), ma… D’altra parte bisogna pure che i più giovani si abituino al lavoro… È l’avvenire dei giovani… pensa così dei figli tuoi, e formali bene.
Grazie di quanto potrai fare con Bernardo (cui prego far pervenire parte della lettera).
Dunque allegro, laborioso e sempre uniti nella carità e nella preghiera.
Un bacio all’angeletta consolata e a te un caldo abbraccio e una bella benedizione.
Tuo sempre aff.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.