501 /van Rossum Card. Guglielmo / 1929-10-3 /
a Sua Eminenza Card. Guglielmo van Rossum, Prefetto Propaganda Fide
MISSIONE INDIPENDENTE DI MIYAZAKI (GIAPPONE) 1
Torino, 3 Ottobre 1929
Eminenza Revma,
Il vivo desiderio di corrispondere alle direttive della S. Sede in quello che riguarda la formazione del Clero Indigeno mi spinge a sollecitare dal buon cuore di V. Em.za Rev.ma un sussidio straordinario per incominciare la costruzione del piccolo Seminario della nostra Missione Giapponese.
Ci troviamo nel Giappone dal mese di Febbraio dell’anno 1926. Dopo un primo anno speso nello studio della lingua e nella conoscenza dell’ambiente, nel che ci furono di grande aiuto i RR. PP. delle Missioni Estere di Parigi, ci siamo slanciati con entusiasmo e buona volontà al lavoro apostolico, ed il buon Dio si degnò di benedire le nostre povere fatiche. Grazie alla fiducia della S. Sede e dell’Em.za V. Rev.ma, la nostra Missione fu dichiarata indipendente il 27 Marzo 1928: e così, aumentando le nostre responsabilità davanti a Dio e davanti alla Chiesa, ci siamo sforzati di raddoppiare il nostro zelo.
Vari problemi abbiamo cercato di risolvere a costo di grandi sacrifici, ed oggi siamo risoluti di affrontarne uno di capitale importanza per l’avvenire, lo sviluppo e la sicurezza della Missione, il piccolo Seminario Indigeno.
La decisione è alquanto ardita di fronte alle finanze esigue della Missione stessa: ma a liberarci da ogni ulteriore perplessità o indugio basterebbero le gravissime parole del S. Padre Benedetto XV nella sua Lettera Apostolica “Maximum illud” circa l’istituzione del Clero Indigeno e le altre non meno gravi del Can. 305, che ordina ai Capi-Missione “graviter onerata eorum conscientia” di formarsi dei collaboratori tra l’elemento nativo del Paese.
Perfino la condizione speciale della nostra Missione ci induce ad iniziare senza perdita di tempo quest’opera tanto necessaria. Siamo pochi e la Congregazione Salesiana, pur continuando ad inviarci dei rinforzi di personale, non potrà farlo in proporzione delle nostre crescenti necessità.
D’altronde, quasi insistente invito della Provvidenza, ci si presentano giovani eletti, dotati di ottime qualità e buone disposizioni, i quali domandano di essere avviati agli studi ecclesiastici: sono vocazioni così evidenti e così belle, che sarebbe davvero jattura imperdonabile il lasciarle svanire col pretesto di attendere tempi migliori. Due giovani Seminaristi abbiamo già collocato nel Seminario di Nagasaki, e sono questi i primi fiori che rallegrano il nostro cuore rassodando le nostre speranze. Ma, oltreché le spese fatte in un Seminario lontano sono assai rilevanti, ci si presenta un inconveniente che non ammette rimedio: il Seminario di Nagasaki non fa accettazioni di Seminaristi, se non ogni tre o al più ogni due anni, per cui nel frattempo i giovani, già ben disposti per il Seminario, prendono altre vie e perdono la vocazione per trovarsi in ambiente poco propizio.
Ci parve davvero grave negligenza il differire oltre l’inizio del Seminario Indigeno: ci accingiamo dunque all’opera con piena fiducia nella Divina Provvidenza e nell’aiuto dei buoni.
Il preventivo delle spese da farsi è di almeno L. 300.000.
Ecco, Eminenza, la nostra situazione e la nostra necessità: non spendiamo parole per convincere o commuovere Chi è già disposto ad aiutarci: d’altra parte ci pare che basti questa succinta esposizione per ottenerci un generoso soccorso. Noi tutti, Missionari Salesiani del Giappone, ci rivolgiamo all’Em.za V. Rev.ma, a questo fine. L’aiuto finanziario che speriamo ci sarà concesso ci sarà forte stimolo a sacrificarci sempre più per il bene delle anime alle nostre cure affidate.
Prostrato al bacio della S. Porpora, ringrazio anticipatamente a nome di tutti i miei collaboratori, invocando sopra l’Em.za V. le più elette benedizioni del Cielo.
Di V. Em.za Revma, Devot.mo Figlio in X.sto
D. Vincenzo Cimatti
Sup. della Missione
A S. Em.za Rev.ma il Sig. Card. Guglielmo Van Rossum
Sezione Clero Indigeno.
1 La lettera porta il timbro “Segreteria della S.C de Propaganda Fide Prot. 3390 / 1929”. Sotto al timbro di protocollo, scritta autografa: “Non si mandi via colle mani vuote. 8 ott. ’29 G. U. card. V. Rossum Pref.”. E di seguito da altra calligrafia: “si scriva all’Obolo di S. pietro”.