Cimatti|Gusmano Calogero / 1932-9-22

998 /Gusmano Calogero / 1932-9-22 /


a Don Calogero Gusmano, segretario del Capitolo Superiore



Takanabe, 22 settembre 1932

Amatissimo Sig. Don Gusmano,

La carta non è degna… ma non è una lettera ufficiale e quindi… e poi un po’ di povertà… Ed anche per farle gustare un brano di giapponese1.

Grazie della sua del 1/8/32. Era dal Maggio che non ricevevo posta da Torino – ne ho incolpato la Manciuria, le inondazioni, le guerre…

Se non fossimo in Giappone in cui la lentezza nelle pratiche è all’ordine del giorno (alle volte ci vogliono anni), potrei scattare… Ma ormai ci sono abituato. Avevo bisogno di risposte (che non dipendono da Lei) e verranno quando piacerà al Signore, tanto prima non si può.

Mi dà una notizia ben tipica… Che per me le cose stavano per andare male. Non capisco perché? Non siamo nelle mani di Dio? E salvo quello che è voluto dalla malizia umana, non è tutto permesso da Dio, e quindi bene? A molti beni poi si può rinunciare, perché l’obbedienza ha i suoi limiti anche nella virtù (belle idee! Vero?)… E si rinuncia.2

Per me è da anni che supplico i Superiori che mi facciano lavorare senza responsabilità di superiorità – perché non sono capace a fare il Superiore (pur la superbia facendomela desiderare).

Era la deposizione? Avrei fatto un pezzo di musica da immortalarmi.

Più dei portafogli… che ci può essere? Ne avevo bisogno per pagare i debiti… e li avrei accettati… Se ha dei portafogli pieni, me li invii pure. Lo Yen è diminuito… Prima con 10 lire davano uno Yen, ora due: veda se non ho ragione di desiderare i portafogli.

Dignità ecclesiastiche?… Capirà! Sono troppo repubblicano e comunista… È impossibile accettare, e l’obbedienza non c’entra. Non si ricorda che in refettorio in Capitolo feci un’invettiva al riguardo, che mi provocò le forti osservazioni pubbliche del mite Don Francesia e dei Superiori?

Più in su, non so che pensare, salvo il Paradiso. Più in giù… vado giubilante, anche dentro al Purgatorio (per amore di Dio) in cui sono sicuro di dover rimanere per i miei peccati fino al giudizio universale…

È giusto come dice Lei: “Lasciamo fare alla Provvidenza che fa bene tutto”. Ah, beato Lei che è segretario… Felice in questo mondo e più nell’altro. Preghi, che sono in un mucchio di crucci morali.

Suo

Don V. Cimatti, sales.




1 Il retro del foglio è scritto in Giapponese.

2 Da notare che in quell’estate c’era stato il Capitolo Generale. Quel: “le cose stavano per andare male” non è un’allusione all’elezione a qualche carica? Aveva molti suoi ex-allievi tra i capitolari.