2609 / Tassinari Clodoveo / 1940-10-26 /
Miyazaki, 26 ottobre 1940
Carissimo Don Tassinari,
Bravo! Avrai, penso non molto tardi, la consolazione di non potermi più nominare col dolce titolo! Mi dispiace per te, ché forse qui non potrai più aspirarvi… Il Signore può tutto, ma la direttiva è questa (e tanti purtroppo non ci credono e non se ne danno per intesi!) “nos autem oportet minui”… se basterà! Ad ogni modo, lavoriamo come se fosse tutto regolare, anzi direi, con più intensità, perché in definitiva si vuol fare a meno di Lui: ed è proprio quando avviene questo che non bisogna desistere, anzi intensificare.
Così, se le cose continuano, non si sarà perduto tempo (e tu ne converrai con me, che se n’è perso, e se ne perde tanto).
Per la teologia, è naturale, il primo corso: il mio pensiero, che non so se era chiaro (mi dicono tutti che sono oscuro, e finirò per convincermene) era questo. Si tratta, prudentissime, di tastare il terreno per sapere se, date le attuali circostanze, sarebbe interpretato non bene il nostro assenteismo anche solo parziale, perché la logica anche più semplice, finisce col far capire che non si manderanno più.
Come può darsi anche che, essendo ora i giapponesi alla testa, preferiscano non aver controlli. Dunque fiuta e a base del risultato col tuo mirabile schioppetto punterai… e o vita o morte o ferimento o gabbia… qualche cosa risulterà.
Piglia pure le informazioni del passaggio: scuola tecnica, scuola normale (Kogyo-chugakko).
Per il resto penserà Don Margiaria. Dico anche a te (pur non avendone bisogno) quanto dico ad altri: ad alcuni che interpello per pareri, viene l’idea che mi allarmi inutilmente, che mi scaldo la testa, ecc.
Ah, caro Clodoveo, la lotta della mia vita è di togliermi dallo stato di apatia scettico-agnostica in cui mi sono sempre trovato da giovane a tutt’oggi…
Beh! Mi diresti se spiegheresti, che sono un bel tipo, come già mi hai detto –: è solo per parare botte che sono più che vicine di quel che pensiamo e per non restare in oca quando sia necessario agire: solo questo.
Ora, avanti, secondo il solito e più del solito.
Pel Seminario, mi piangeva il cuore lo stato del salone (= Kodo) e di alcune parti della casa… tali migliorie serviranno sempre e a noi o ad altri. Se poi si dovesse vendere…
Pel Seminario che penserà chi verrà lo sa il Signore; è certo che non gli rimangono che due vie:
Affidarlo ai Salesiani che vi penseranno in tutto, ed entriamo in altro problema,
O lo ridurrà, forse affibiando quelli che ritiene abbiano buoni numeri, ad altri Seminari (Nagasaki, Fukuoka, Tokyo) o lo abolirà.
La proprietà? È opera della Missione. Se la Congregazione possa accampare diritti et similia? Si può far la questione, ma si concluderà poco, penso.
Per quel che so io a tutt’oggi: ora urge mettere i capi (finché ci sono persone adatte)… ed il resto prosegua come prima.
Bravi novizi… Salutameli: ardo dal desiderio di rivederli.
Tu, chiudi poi tutti gli occhi per la festa (preparativi)… Di tanto in tanto, va’ a spasso… l’aria ti fa bene! Teresa Neumann vive ben di quella…
Ti abbraccio e benedico.
Tuo aff.mo
Don V. Cimatti