Cimatti/ Ricaldone Pietro / 1938-9-...

2140 / Ricaldone Pietro / 1938-9-… /

a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Prefettura Apostolica “Miyazaki” – Giappone


Mietitura, Vendemmia e Pescagione annuale1

Settembre 1938


È l’annuale raccolta, che secondo la consuetudine, i missionari suoi figli in Giappone Le offrono, omaggio di affetto riconoscente alla Congregazione nostra, ai nostri allievi ed ex-allievi, ai Cooperatori e cooperatrici nostre, e che ha l’intenzione di dire a quanti sono stati per noi, in forme diversissime, ministri della Provvidenza, col grazie cordiale, l’assicurazione della preghiera doverosa e dell’offerta dei nostri sacrifici per tutti. La situazione del povero missionario in questa circostanza è sempre delle più imbarazzanti, perché (ed è naturale) desidererebbe poter rappresentare con cifre consolanti il risultato dei suoi lavori, dei suoi sacrifìci. Che son venuto a far qui? Se tali sono i frutti, valeva la spesa che fossi venuto fin qui? E simili pensieri pullulano continuamente nella testa del missionario, che non vuol pascersi di soli desideri. Mi permetta il paragone: il povero missionario al tirare dei conti è un po’ nelle condizioni dello studente, che dopo l’esame desidera pur vedere il risultato dei suoi sforzi espressi in cifre, sia pure con le conseguenze relative. Il missionario in Giappone, è risaputo, se può presentare bilanci strepitosi di debiti, non può consolarsi con risultati analogamente strepitosi dei suoi lavori d’apostolato. Anche in Giappone, la mancanza di pioggia a tempo opportuno, la siccità, il gelo, le malattie, i tifoni, i terremoti, gli incendi materiali e spirituali fanno sì che la mietitura, la vendemmia e pescagione di anime fluttui annualmente assai assai, nonostante le migliori previsioni. É uno dei tanti lati desolanti della vita missionaria, che ha del resto nel suo fato spirituale la piena corrispondenza delle mietiture, vendemmie e pescagioni dei nostri terreni e delle acque.

Comunque, la Provvidenza anche quest’anno, mediante l’aiuto dei nostri buoni Superiori e di quanti hanno cooperato con fede, con amore, con sacrifìcio alla dilatazione del regno di Dio in questo grande Impero, ha consolato i suoi missionari con un discreto raccolto spirituale; e ho detto «consolato» per esprimere il lato più umano della questione. Oh! Il missionario sa benissimo che anche senza un risultato che appaia, nessuna delle sue fatiche anche minime, nessuno dei suoi sacrifici, nessuna delle sue preghiere, delle sue umiliazioni e difficoltà va perduta; tutti i suoi gemiti, tutte le sue aspirazioni hanno piena risonanza in Cielo, come non va perduto per l’eternità quanto i nostri cooperatori fanno per noi!

L’esame statistico dei battesimi ci porta ad uno sbalzo in avanti di un centinaio in più su quelli dell’anno scorso, e ciò che è più consolante, di battesimi pressoché tutti di adulti. Questo risultato mi dà lo spunto per accennarle i fattori di questo miglioramento lento, ma il cui ritmo si va accelerando anno per anno e che è per noi fonte di massima consolazione e fondata speranza per l’avvenire. Primo fattore, non si discute, la grazia di Dio: è Lui che dà l’incremento a tutto.

I Superiori e cooperatori nostri, veri ministri della Provvidenza, secondo fattore, da cui il missionario attende fiducioso i mezzi spirituali e materiali. Ce li auguriamo in abbondanza, perché con niente si fa niente. Cito all’ordine del giorno il terzo fattore, i missionari e collaboratori; le mie parole vogliono suonare lode incondizionata. Ammirazione e riconoscenza per quanto fanno: si prodigano con grande amore e zelo nelle opere di apostolato, fanno insomma bene il loro dovere.

Le cure dirette ai cristiani, ai catecumeni, ai poveri pagani per salvaguardare e condurre alla fede, si vanno poi armonizzando con l’uso di altri mezzi indiretti, che secondo i tempi e le circostanze servono di esca, di attrazione per le anime.


  1. E in primo luogo i nostri Oratori alla salesiana, che ci danno modo di avvicinare settimanalmente oltre tremila ragazzi pagani. Già ne cominciamo a vedere i frutti: antichi oratoriani, che conducono la famiglia alla Missione; oratoriani, che venendo ammalati desiderano la visita del Direttore dell’Oratorio; oratoriani, che fattisi cristiani, entrano in seminario o si consacrano al Signore nella vita religiosa.

  2. Le varie opere di assistenza sociale e di carità: le Conferenze di S. Vincenzo, che già funzionano nelle principali residenze; l’Ospizio di Miyazaki; le opere di carità per l’infanzia abbandonata tenute dall’Ospizio e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice a Beppu; gli asili d’infanzia di Oita, Miyazaki e Tokyo; l’Aspirantato di Nakatsu; il Seminario indigeno di Miyazaki e l’opera di formazione del personale salesiano a Tokyo (Noviziato e Studentato) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Beppu; il Sanatorio (Giardino di luce) tenuto da un gruppo di Signorine cattoliche; le numerose opere sociali di Mikawajima e Tokyo; il Segretariato per gli ammalati a Beppu, dicono ai nostri amici gli sforzi dei missionari, dei salesiani per fare opera di penetrazione sia pure indiretta, opera di espansione e diffusione di carità fra queste care anime. E fra tutte queste opere spicca come fiore bellissimo la nuova Congregazione indigena delle Suore Giapponesi della carità di Miyazaki, di cui godrò parlarle nella prossima relazione, perché è ormai fatto compiuto la prima professione delle novizie.

  3. La propaganda stampa ebbe pure in quest’anno nuovo impulso e manifestazioni nuove coll’inizio della Collana Drammatica, edita dalla Tipografìa Don Bosco a Tokyo, e col periodico Charitas, organo delle opere di carità in Giappone, ed operette varie, traduzione di opuscoli di Padri della Chiesa, bocconi deliziosi per gli ammalati e che vanno a ruba tra i Protestanti, ed altre operette lumeggianti principi di assistenza sociale, edite dalla «S. Maria» di Miyazaki. Si iniziò pure a Tokyo una pubblicazione originale di dischi musicali di vario genere (canzoni giapponesi di Don Cimatti, cantate da Don Margiaria ed esecuzione di musica sacra dei nostri seminaristi) intitolati a Don Bosco (Don Bosco-phone).

  4. Tra le nuove costruzioni di quest’anno ricordo la chiesa, dedicata a Don Bosco, a Nakatsu, e per opera della munifica carità del compianto cooperatore salesiano P. Bulteau, la chiesetta del S. Cuore nel Sanatorio di Beppu. La tenacia caritatevole poi delle brave ragazze, che tengono il Sanatorio di Beppu, ha dato origine alla nuova costruzione del Sanatorio stesso, che fu inaugurato all’occasione della visita della Missione Nazionale Fascista, altra data memorabile dell’annata a Beppu, e già il padiglione costruito è pieno e si cercano i mezzi per la fabbricazione di un secondo. Le Figlie di Maria Ausiliatrice a Beppu hanno pure inaugurato il nuovo padiglione (Giardino di gigli) per l’opera della S. Infanzia, che già raccoglie oltre sessanta ricoverati. Non le descrivo le necessità in cui ci dibattiamo e di cui mi scrivono con lettere piene di calorose insistenze tutti i missionari, tutti i salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice. Abbiamo bisogno di personale — abbiamo bisogno di erigere cappelle e chiese e moltiplicare le residenze – abbiamo bisogno di rassodare le opere esistenti, imploro specialmente l’aiuto per alcune opere che mi stanno assai a cuore:

  1. La nuova Congregazione indigena delle Suore della carità giapponesi è al suo inizio: ha bisogno di tutto.

  2. Abbiamo bisogno del pareggio governativo della Scuola Professionale di Tokyo.


Tali opere esigono sacrifici pecuniari assai rilevanti, che domando per mezzo suo alla carità di tutti.

5) Il numero dei fanciulli orfani raccolti da noi e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice va crescendo e s’impone ormai la fondazione di un’opera che li accolga quando non potranno più stare negli attuali orfanotrofi od opere della S. Infanzia. Oh! Potessimo trovare un Mecenate che ci venisse in aiuto…! Non ci abbandoni, amato Padre, e colle sue preghiere e colle sue efficaci insistenze presso i nostri zelanti cooperatori e cooperatrici, ci venga in aiuto. Colla sua benedizione ci ripromettiamo pel prossimo resoconto mietitura, vendemmia e pescagione assai più ubertosa.


Suo per tutti

Mons. Cimatti

Prefetto Apostolico

Stato della Missione dal 1° luglio 1937 al 30 giugno 1938



In una superfìcie di 6.072.175 Km², per una popolazione di 1.825.436 ab. (cens. 1935) vi lavorano 11 sacerdoti, 5 chierici e 5 coadiutori e 11 fra catechisti e maestri.

Le Figlie di Maria Ausitiatrice e le Suore della Carità giapponesi coadiuvano nelle opere di carità e di assistenza sociale (Ospizio, S. Infanzia, Asilo, Collegio per fanciulle).


Piccolo Seminario indigeno MiyazakiAllievi47

Gran Seminario Tokyo (Filos. Teol.)“15

Asili d’infanzia N. 3“165

Op. S. Infanzia N. 2“49

Orfanotrofi N. 3“163

Ospizio vecchi N. 1″28

Collegio per fanciulle N. 1″16

Collegio per aspiranti N. 1″30

Oratori o riunioni ragazzi pagani N. 9″1630

Libreria cattolica N. 1

Tipografia «S. Maria» N. 1 (è editrice delle pubblicazioni periodiche «Vivere nella Carità» (mens. cop. 8.000), «L’Angelo della Famiglia» (settim. 550), «Carità» (mensili 2.000), Opuscoli vari ecc.

Confraternite religiose laiche n. 5Soci344

Assoc. laiche di carità e azione cattolica n. 11″320

Staz. missionarie





Numero

fedeli

1937





Immig.





Battesimi

Comunioni

Matrimoni

Defunti





Emig.





Num

fedeli

1938





Non in art. mort.

in

art. m.



Pasquali/D devozione



Tra

fedeli



Misti



adulti

infanti

1. Miyazaki

2. Miyakonojo

3. Takanabe

4. Tano

690

81

146

167



146



130

93





13

4

-

8



-



-

24




24





26

14

9

-

18

6

4

9



-



39

2





3

9

-

1



-



45

4





440

52

100

115



65



80

74





46.935

1.463

800

6.400



2.350



16.700

5.470





4

-

-

-



1



-

-


5







2

1

4

-



-



-

-

18

6

1

1



2



60

5





78

12

20

15



14



57

18





654

96

138

169



147



188

105





5. Oita

17


6. Beppu

7. Nakatsu

91

5

7

93

214

1497



1.453

49

162

78

62

926

80.138


Cresime, 27 – Missioni ed esercizi spirituali al popolo, 12.


Stato dell’Opera Salesiana in Tokyo dal 1° luglio 1937 al 30 giugno 1938


I Salesiani di Don Bosco in Tokyo svolgono il loro lavoro di apostolato:


  1. NELLA PARROCCHIA DI S. GIOVANNI EVANGELISTA a Mikawajima (Tokyo), abitanti 600.000 di cui 400 cristiani.

Si ebbero nell’annata 69 battesimi, 21 cresime, 6 matrimoni, 13 defunti; 9870 comunioni e una missione al popolo.

Abbraccia pure le opere: Oratorio quotidiano, Giardino d’infanzia, Dopo-Scuola, Dispensario, Associazioni varie di carità e assistenza sociale, Giovani esploratori, ecc.

  1. SCUOLA PROFESSIONALE DON BOSCO (Sez. tipografi e sarti) ad Hachinari cho (Tokyo) con 34 allievi – è pareggiata dalla provincia e si spera prossimamente il riconoscimento ministeriale.

Fra le pubblicazioni periodiche la tipografìa pubblica le «Letture cattoliche» in giapponese (Anno VI), copie 1.000 e il «Bollettino Salesiano» in giapponese, copie 2.500.

Alla scuola è pure annesso l’Oratorio Festivo.

  1. NELLO STUDENTATO FILOSOFICO-TEOLOGICO E NOVIZIATO SALESIANO a Shakuji-Tanaka cho (Tokyo)


Novizi N. 6

Studenti filosofia N. 14

Studenti teologia N. 12


In tutte queste opere sono occupati 7 sacerdoti 3 chierici e 7 coadiutori.


Sac. Vincenzo Cimatti, Ispettore

1 Conforme all’originale: R. M. 887; manosc. pubblicato