Cimatti|Rinaldi Filippo / 1927-4-5

249 /Rinaldi Filippo / 1927-4-5 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 5 aprile 1927

Mio buon Papà,


Ho saputo dai giornali della sua indisposizione che le impedì di essere presente alla glorificazione del nostro Don Bosco. Qual dolore e qual merito per Lei! Noi preghiamo.

Nell’ultimo esercizio della b. m. ho creduto lasciare ai confratelli tutti, che visitai sul lavoro, come ricordo: “L’imitazione di Don Bosco nell’unione con Dio, nell’umile mortificazione, nello spirito di apostolato”. Mi sembra che questo sia quanto più è necessario per ora per noi, suoi figli giapponesi. Ho pregato Don Piacenza e Don Tanguy che le facciano resoconto dettagliato delle loro impressioni: sul posto, essi sono in grado di valutare meglio. A Nakatsu sono assestati benino. Pulizia generale alla casa, messi a giorno i nostri quadri, inizio del lavoro. Ormai tutti i cristiani noti della città e dintorni furono avvicinati, salvo una famiglia tra le montagne, ma presto si andrà.

In nota trovata in un cassetto a Oita apprendiamo che il numero dei cristiani è 45 di cui circa 20 frequentanti, ma ce ne sono certo di più. Molto abbandono, vari hanno fatto passi indietro, molti colpiti da rispetto umano, molti implicati in imbrogli familiari, ecc.

Tutti però i cristiani freddi, ricevuta lettera d’invito accompagnata sempre da Maria A., anche se al primo invito resistono, e magari dicono di “pentirsi di essere cristiani” la Madonna li fa rinsavire e lentamente ritornano… Potrei già scrivere volumi intimi di anime. Ma quali battaglie interne! Tutti confessano di aver sentito rimorso, di non essere tranquilli… Ma spero che Don Piacenza spiegherà meglio. Insomma gran lavoro. Ho per ora affidato due “gun” (tutto l’antico Buzen) a Nakatsu, e Don Piacenza e Don Tanguy studieranno quale altro tratto sarà utile mettere alle dipendenze di Nakatsu…

Per Nakatsu ho in prova (finora soddisfacente) un bravo uomo sposato come catechista, con un po’ di ripetizione ai nostri, catechismo, corrispondenza e pulizia di casa.

Mi pare di poter dire che la casa è ben avviata per tutto (orario, pietà, occupazioni, ecc.). Ho detto stessero in guardia dalle zanzare (è paese malarico, dicono) colle zanzariere, riposo, nutrimento, un po’ di moto e rimedio antimalarico.

A Oita pure si sono messi a posto benino per la casa e per l’inizio della missione. In nota sono un centinaio di cristiani, di cui una 40.na o 50 ad Oita, gli altri dispersi; i più lontani a 3 o 4 ore di treno. Credo che accudendo, avvicinando, facendo rivivere, sempre preceduti da Maria, da Don Bosco e dai fanciulli, il lievito messo da S. Francesco dovrebbe fermentare assai. Non è improbabile che nella zona montagnosa vi siano resti di antiche cristianità. Già un piccolo numero di catecumeni e ragazzetti pagani si avvicinano a giocare nel minuscolo cortile. Vi è anche un gruppo di famiglie coreane da accudire.

La confessione si fa per segni su catalogo coreano-latino dei peccati. Don Tanguy è davvero provato dal Signore in multis modis: stanchezza di testa, ora reumi e spiritualmente continuano i suoi disturbi che Lei conosce. Mi sforzai di incoraggiarlo quanto sapevo e potevo. Preghiamo, optime pel resto…

Anche in questa casa ho trovato ottime condizioni di spirito. Mi avevano messo il Rosario prima delle orazioni della sera e Don Margiaria proponeva di dirlo ognuno in privato. Insistei a voce e per scritto che fosse detto in comune e in un’ora comoda. Guai se non preghiamo e per quanto si può in comune!

Anche qui ho potuto trovare un buon giovanotto futuro catechista, chissà! Prete?! Che finora dà buone prove. Con questo e con un ottimo professore di francese delle scuole commerciali (che gratuitamente si presta per le lezioni – è ardente cristiano giapponese) anche ad Oita sono a posto. Mi auguro poterle presto scrivere: “A Oita il locale è insufficiente, bisogna cercare altrove”.

Credo che a Nakatsu e a Oita (non discuto menomamente a Miyazaki) sono necessarie le suore. A Nakatsu una cristiana purtroppo di quelle… ha una scuola di cucito. A Oita il sindaco non vedrebbe male che suore religiose erigessero un asilo. Insomma: lavoro utile non manca. E le anime? Oltre due milioni. E a Miyazaki? Eccole lo stato del suo povero figliuolo.

Salute: ottima in ogni senso. Lavoro: tra lo studio e la ricerca e conoscenza dei cristiani – mi sono prefisso come lavoro minimo anche una conoscenza topografica della missione – e un po’ del resto c’è da occupare bene la giornata. La provincia di Miyazaki (la misuri nella sua estensione) ha un’unica ferrovia lungo il mare… Ci sarà pure da esercitare le gambe. Evviva!

Pietà: in comune – lotte solite – non viene meno la volontà. Osservanza regolare… Per ora nessuna difficoltà per i voti – freno alla fantasia e ai sensi. Carità: cum omnibus.

Il buon Gesù e la Mamma continuano a sostenermi e a darmi inaspettate consolazioni nell’intimo dell’anima e nelle relazioni con Loro, nell’esercizio del ministero, nei sacramenti (oggi, S. Vincenzo, ho amministrato la cresima ad un povero pagano, battezzato in punto di morte), nella carità con cui mi sopportano i confratelli ecc. Mah! Così vuole il Signore e così sia. Domani mi vorrà in altra forma? Così sia.

Inconvenienti visti o segnalati per ora nessuno. Don Cavoli e Coad. Guaschino…

Di tutti i singoli riceverà dall’Ispettore i moduli debitamente riempiti e potrà capire meglio. Per orario, pietà, ecc. mi pare (se l’affetto a Don Bosco non fa velo) che Miyazaki sia una casa salesiana. Continua il lavoro tra i giovani e tra i cristiani l’apostolato.

Che vuole? I vecchi cristiani devono avere da Dio forse questo compito “di essere il seme che nel silenzio radica e si moltiplica”, ma non si muovono. Qui in maggioranza sono tali. Tenterò questo movimento e spero col patrocinio di S. Giuseppe di riuscirvi. In Giappone è proverbio “tra le cose terribili al mondo sono il terremoto, l’incendio, il padre di famiglia”. Per i due primi possiamo fare poco, siamo nelle mani di Dio. Ma quando sente dai giornali notizie di terremoti, non si allarmi per noi – siamo lontani dalla zona, pur ballando sovente (ormai ci provo gusto!). Per gli incendi certo bisogna usare grande prudenza: siamo circondati di legni e di quello resinoso che brucia splendidamente. Il padre di famiglia è davvero sovrano. Buono per la famiglia se il padre è buono; se no, è peggio di un tiranno. Tutti dicono ai suoi ordini “et cum spiritu tuo”. Ecco il tentativo: organizzarli, spiegare, ottenere che cooperino nell’apostolato et similia. Spero di riuscire perché ci sono alcuni elementi buoni (qualcuno fu in America). Per S. Giuseppe si fece un piccolo ritiro (esercizi spirituali) di 5 giorni. Avevo bisogno che Gesù si impadronisse delle anime. Spero riuscito. Qua e là sparsi vi sono cristiani e spero presto provvedere per la Messa di tanto in tanto, specialmente in due paesi abbastanza vicini a Miyazaki: Tano e Takanabe, che forse può vedere sulla carta, e crescendo il numero dei cristiani (finora immigrati) erigere due cappellette. Dopo Pasqua visiterò le famiglie disperse di cui ho nozione e poi si vedrà. Come vede: lavoro iniziale c’è. Pensi al personale per tempo. Non si può contare su un servizio effettivo iniziale, se non dopo due anni, in cui non ci sia che da pensare alla lingua (non dico la scrittura). Altre notizie speciali per stavolta non ci sono. Debbo ringraziarla della paterna bontà con cui venne in pronto aiuto coi soldi. Ora per vari mesi siamo a posto… E poi la Provvidenza quando vede che sono in turbamento, o meglio, in semplice pensiero per le cose necessarie arriva impensatamente a tutto.

Ed ora, buon babbo nostro, si abbia cura della salute – buon mese di Maria Ausil. (quest’anno finalmente faremo qualche cosa!), ma guardi di trovarmi una bella statua – chissà se arriverebbe ancora in tempo! Che gioia! Ne ho una invisibile per la nostra cattedrale. Andrebbe bene una di m. 1,50 o quasi. Pensi che [la casa di] Miyazaki è intitolata a Maria Ausiliatrice.

L’abbraccio nel Signore. Mi benedica con l’anima.

Tutto suo

don Vincenzo Cimatti