Cimatti|Ricaldone Pietro / 1941-2-28

2699 / Ricaldone Pietro / 1941-2-28 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Rinnovamento!1


Miyazaki, 28 febbraio 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Le manifestazioni solenni, date dai cattolici giapponesi ai loro nuovi pastori connazionali in ogni circoscrizione ecclesiastica dell’Impero, ebbero luogo anche a Miyazaki la domenica 23 Febbraio, in occasione della presa di possesso dell’Amministratore Apostolico Mons. Francesco Ideguchi. Potevamo cantare giocondamente il “Gaudete, iterum dico gaudete…”, potevamo intonare anche noi l’“Habemus Pontificem… Annuncio vobis gaudium magnum”.

Gioia per la Chiesa cattolica in Giappone, che vede un suo figlio al timone di quella zona in cui si è iniziato l’Impero col suo primo Imperatore, Jimmu, 2600 anni fa (cronologia ufficiale) – in provincia di Miyazaki – ed anche si è stabilita inizialmente la Chiesa Cattolica per opera di S. Francesco Saverio a Oita.

Gioia per i missionari che vedono realizzarsi lo scopo del lavoro loro d’apostolato coll’estendersi del lavoro diretto del clero indigeno.

Gioia pure per il paese, che sempre più conscio della sua forza in ogni campo, chiama i cittadini a raccolta, ed in una nuova struttura in cui hanno larga parte i problemi dello spirito, cerca in sé la capacità di reggersi e prosperare.

Gioia pure per i missionari, che danno così l’esempio di disciplina ecclesiastica a tutto il popolo cristiano e non cristiano, e mostrano al mondo la vitalità sempre feconda della Chiesa cattolica.

Ricevimento cordiale dai rappresentanti di tutte le sezioni di azione cattolica e delle istituzioni religiose della città alla stazione nella vigilia.

E alla domenica solenne funzione in Chiesa. L’amministratore, rivestito delle insegne prelatizie, che gli competono, è ricevuto dai missionari della Provincia di Miyazaki all’ingresso, e fra i canti di gioia della schola cantorum procede benedicente all’altare. Il sottoscritto eleva l’inno di ringraziamento al Signore per il prezioso dono inviato alla nostra cara Prefettura Apostolica; presenta l’eletto alla Comunità cristiana e ai missionari, promettendo fedeltà, obbedienza, lavoro a nome suo, dei missionari e della cristianità.

I missionari si avanzano al seggio e baciandone rispettosamente la mano al nuovo Superiore Ecclesiastico, per loro e per le loro cristianità intendono presentare i doverosi omaggi e l’obbedienza incondizionata al rappresentante del Vicario di Gesù Cristo.

Prende poi la parola l’Amministratore Apostolico; spiegando le fasi di questo movimento di rinnovazione nazionale, che ha portato all’avvenimento odierno – riassume a larghi tratti il lavoro fatto in un quindicennio dai figli di Don Bosco, apostolato così consono non solo alle direttive della Chiesa, ma altresì allo spirito giapponese – ed esprimendo la sua contentezza per avere a validi coadiutori i salesiani, che continueranno collo stesso spirito, colla stessa caratteristica “lavoro e preghiera” a sacrificarsi per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime.

Nulla di mutato per l’apostolato da compiersi; anzi un intensificarsi più vivo di bene in ogni branca di attività cattolica nella Prefettura Apostolica di Miyazaki. La calda parola del pastore scende penetrante nell’anima dei fedeli, che insieme al loro nuovo Padre, Maestro e Medico spirituale, pregano nella S. Messa, affinché si realizzino presto i voti comuni dell’estendersi del Regno di Dio nel loro paese.

Assecondando il desiderio di Monsignore, non si fa Messa cantata solenne – il popolo dice in giapponese le preghiere del sacerdote – dall’orchestra i cantori cantano mottetti sacri su melodie antiche giapponesi (primi abbozzi di musica sacra giapponese, primi poveri tentativi del sottoscritto).

Tutto ciò mi pare ambienti assai bene e la funzione che si svolge, e il cuore di tutti che si unisce col pastore in Dio, ed anche il momento di ringraziamento auspicato dal Governo nazionale.

In fractione panis tutti ci sentiamo avvinti in una sola aspirazione, in un’ardente preghiera, in una santa promessa di voler compiere usque in finem il nostro dovere.

Il gruppo fotografico mi pare esprima il sint unum auspicato e dalla Chiesa e dall’attuale governo; il quale nella parola “shintaisei” con cui intende specificare la nuova struttura nazionale, intende appunto di realizzare questa unione di cuore e di intenti. (Shintaisei = nuovo corpo organizzativo).

Il salone Don Bosco poi accoglie il festeggiato: è qui che le diverse sezioni di azione cattolica e istituzioni religiose vogliono esprimere i loro pensieri, affetti e promesse, ed offrire anche alcuni regali, segni tangibili della loro riconoscenza.

Secondo l’abitudine giapponese poi, i cristiani vollero dare l’addio al precedente Prefetto Apostolico: cordiali ringraziamenti, promesse di farsi onore nel mantenersi fedeli al programma cattolico, loro insegnato dai figli di Don Bosco.

Non potevo non ribadire in quell’occasione come ricordo finale a vantaggio delle loro anime gli elementi dello spirito salesiano: “O Signore, dammi anime… Lavoro e preghiera… Amore a Gesù Eucaristico, a Maria Aus., al Papa”.

Alla modesta agape si trovano i missionari, i rappresentanti delle associazioni e attività cattoliche, e le autorità provinciali del dicastero delle religioni, che cogli auguri più sinceri al nuovo eletto, vollero esprimere il loro alto compiacimento per il lavoro dei missionari salesiani, che fu sempre in questo quindicennio intonato alla massima unione e cordialità col lavoro delle autorità: frutto anche questo dello spirito e delle direttive di Don Bosco in materia.

E Deo gratias di tutto.

L’auspicato rinnovamento verrà ad un’unica condizione: lavoro personale degli individui per entrare in questo spirito di cordiale collaborazione nel lavoro, nel sacrificio richiesto dalle presenti condizioni mondiali e locali, e soprattutto dalla grazia di Dio.

Ognuno di noi è disposto, mi pare, a far la parte sua, per esser degno della grazia di Dio, che invochiamo anche dalle sue ferventi preghiere, da quelle dei cari fratelli, allievi, cooperatori e amici nostri.

Ci benedica tutti e specie il


Suo aff.mo figlio

Don V. Cimatti, sales.

1 Non si sa se fu pubblicata. Si tenga presente la gioia espressa in questa lettera, per capire il contrasto con quello che poi seguirà nelle relazioni con in nuovo Amministratore Apostolico.