2679 / Ricaldone Pietro / 1941-1-… /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, Gennaio 1941
Cambia la guardia1
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Colla nuova legge delle religioni in Giappone si realizza per la Chiesa cattolica in Giappone la gerarchia ecclesiastica indigena. È certo un fatto nuovo e importantissimo per la Chiesa, e se si pensa all’universalità delle circoscrizioni ecclesiastiche, affidato al governo del Clero indigeno, fu un fatto inatteso, pur essendo un fatto auspicato e che avrebbe dovuto effettuarsi normalmente in tempore suo. La Provvidenza dispose così et fiat.
Come dappertutto anche nella nostra missione la venuta del nuovo Superiore ecclesiastico fu accolta colle modalità d’uso e con quelle ben note secondo la tradizione salesiana, improntate ai sensi più cordiali di ossequio e di giocondità, come era avvenuto in missione per l’insediamento di sacerdoti giapponesi nostri allievi.
Intanto faccio una puntata alla città di Nobeoka a nord di Miyazaki per vedere se posso trovare un terreno ed una casa adatta per casa e chiesa. Affido la pratica a Don Bosco, con promessa, se la pratica riusciva, di intitolare a Lui la nuova residenza… E difatti si riesce nell’impresa con facilità, e la promessa sarà mantenuta non appena sarà pronta la casa, che bisogna trasportare dal posto attuale a quello acquistato. Tali trasporti, come Lei sa, sono all’ordine del giorno in Giappone, e sono relativamente economici.
Affido pure a Don Bosco un altro problema di grande importanza. Colla nuova legge sulle religioni per il passaggio al Gran Seminario di Tokyo per gli studi filosofici e teologici è prescritto il diploma di scuola media. Il nostro Seminario, finora riconosciuto dall’autorità ecclesiastica come equipollente nel conferire tal titolo, veniva con questa nuova disposizione a trovarsi in condizioni d’inferiorità. S’iniziarono le pratiche relative al riconoscimento, e si ottenne.
Anche in questo Don Bosco si dimostrò valido protettore delle vocazioni: la nostra casa di vocazioni poté continuare nel suo lavoro di apostolato, anzi ne venne a guadagnare in stima presso tutte le autorità.
Consolanti per noi le motivazioni della concessione, che venivano ad approvare colla sanzione dell’autorità scolastica il bel lavoro compiuto dai nostri confratelli.
Intanto sono già in vista pel nuovo anno una decina di nuovi seminaristi.
Oh, ci ottenga Don Bosco che la nuova progressione continui con questo ritmo.
Ed ancora una notizia. Come vede, amato Padre, il mio notiziario è ben poca cosa, oh, quante grandiose cose vorrei annunciarle – ma siamo nel paese delle cose piccole… Speriamo con queste, di costruire delle cose grandi… Mah! Che almeno Gesù sia conosciuto ed amato… e che i suoi figliuoli possano essere sempre degni figli di Don Bosco!
Ecco dunque la notizia. È il 24 del mese. Nella nuova casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Mikawajima, benedico la cappella ed il nuovo tabernacolo, e v’intronizzo Gesù. È un nuovo punto di irradiazione di carità e di lavoro per la gloria di Dio e per la salute delle anime. E chiudiamo il mese colle feste dei nostri patroni rallegrate da alcune professioni religiose di nostri cari giapponesi e da rappresentazione accademica a base di quadri plastici e scene su Don Bosco. Presenziava S. E. Reverendissima Mons. Doi, Arcivescovo di Tokyo.
La modesta cronaca mensile è finita. O buon Padre, si unisca efficacemente a noi per ringraziare il Signore per i singolari benefici ricevuti per intercessione del nostro Don Bosco e ci benedica.
Suo nel Signore
Don V. Cimatti, sales.
1 R. M. 1091: manosc. , inedito.