328 /Ricaldone Pietro / 1928-2-12 /
a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Mio amatissimo Sig. Don Ricaldone,
Sono in attesa di sua desideratissima che illumini un po’ il da farsi e non ci faccia vivere in un mondo d’illusioni e perché dovendo fare qualche cosa di sodo, vi possa provvedere, tutto e bene. Abbiamo letto con vera meraviglia, ma con profondo dolore, come furono travisate certe sue interviste (specialmente sulla Gazzetta del Popolo e sul Momento, sui dati numerici e sulle località giapponesi): questo nuoce all’opera nostra in Italia e all’estero (se queste cose sono lette)… si ride… In Giappone, siccome capiterebbe lo stesso, ho consigliato non far pubblicare nulla che non sia scritto da noi. Ne ho già scritto al Sig. Don Rinaldi e all’Ispettore, ma nel caso che non arrivasse la lettera riassumo a Lei:
Ho comperato un tan (unità di misura) di terreno pel cimitero (opera già quasi completa con offerte dei cristiani) di Miyazaki. Penseremo ad ornarlo un po’ quando avrò il permesso dal municipio di adibirlo a tale uso. Ora vi è un nuovo sindaco. Quello con cui parlò Lei per ragioni politiche finì in prigione. Cambiato pure Prefetto e sotto-prefetto (quello con cui parlò Lei e proprio alla vigilia di combinare un abboccamento per le nostre cose) sempre per ragioni politiche.
Urge a Miyazaki nella missione, come le avevo detto, una sala per riunioni, per attirare i pagani. Non conosco il preventivo, ma batterà sui 1500 Yen, pure in forme modestissime per ora.
A Tano ho comperato quasi 2 tan (per 250 Yen) se no sfuggiva l’occasione per una piccola cappella per quella cristianità che va sempre più fiorendo. Il preventivo di una chiesetta per circa 150 persone batte sui 1500-2000 Yen.
Ho autorizzato qualche lavoro urgente a Oita (la tettoia del pozzo minacciava di venire, la torre pendente è cadente: pochi Yen). Finalmente è sgombra anche la casa di Oita di donne ed ora si penserebbe riattare un po’ meglio la chiesa.
Ho autorizzato il fitto a Beppu di una casa (20 Yen mensili) per iniziare qualche cosa per quei cristiani e catecumeni e perché è cosa graditissima a tutti i cattolici giapponesi di cui molti vanno a Beppu per la salute. Mi pare ci sia l’avvenire anche perché è città moderna, senza preconcetti shintoisti – buddisti. Per ora al massimo si va a dir Messa alla domenica e la catechistessa di Oita va un paio o tre volte per l’istruzione dei catecumeni. Mi pare di non aver altro salvo raccomandarmi:
a) personale per lo studio della lingua, subito… ma perché hanno mandato aiuti a tutti, e qui dove sa che bisogna rompersi l’osso del collo per la lingua, tardano tanto? Ricordi che chi viene nel 1928 (se non vogliamo creare spostati) fino al 1930 ben maturo, non è adibibile.
b) Noviziato. Che cosa presentare ai Superiori? Ma bella! Mi obbligano a fare il capo a questi santi confratelli e non so che cosa fare… Lei dice: “adagio, adagio!”… Vuol scommettere che il Giappone è come è anche perché tutti i missionari dicono adagio, adagio… e intanto il tempo passa… e… Non creda che Don Cimatti pensi di convertire e sovvertire ab imis… NO, NO, NO… desidererei solo nel nome del Signore seminare seminare seminare e meglio che si può buon seme, in terreno ben lavorato… ma uso Don Bosco che non deve avere mai detto (la dico grossa?… mi bastoni pure… tanto siamo lontani) “adagio, adagio” ma “lavoro, lavoro”… Lei mi conosce – sarò fanfarone, poco educato, involuto nel pensiero – la vedo così, pronto a fare come vogliono i Superiori in questo genere di cose… tanto più che sono inesperto e inetto… Ascolti, Don Ricaldone mio, facciamo così: loro superiori vadano in fretta: se è necessario ci pensa il Signore ad andare andare adagio – Fede, perbacco! un po’ di fede! e il Signore li benedirà. Finora non ho domandato che quanto domandava (e ottenne) S. Francesco Saverio. Ne mandino in Giappone tre per anno e vedrà che andrà bene. Se poi si vuole il noviziato… quello interessa il lato salesiano e perciò è un’altra sede. Beh, beh! Colleghi Lei questi pensieri e preghi per me.
Tutto e sempre suo
don Vincenzo Cimatti
P.S. - Forse in Marzo (col permesso di Monsignore) uscirà un giornaletto per i cristiani.1
1 Il giornalino intitolato “Don Bosco” uscì il 24 Maggio 1928.