174 /Grigoletto Giuseppe / 1926-7-4 /
al chierico Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice
Mio buon Grigoletto,
Non ti so dire la consolazione prodottami dalla tua carissima. Vengo ora dalla Cappella dove ho letto (proprio come fanno i grandi uomini…) un discorsetto su S. Pietro di cui in Giappone oggi si fa la festa: avran capito? Speriamo. Prega affinché presto invece di leggere possa dir a memoria, che allora sarà segno che comincio a maneggiare meglio questa terribile lingua.
Tu non vuoi che scriva: perché? Non sai che per noi lontani è, dopo Dio, un massimo conforto comunicare con gli amici, che dico? coi fratelli nostri? Quanto a te:
abbandonati con fede nelle mani di Dio e di Maria,
fa’ quello che ti dicono e per gli studi e per tutto,
calma; non ritenendoti un essere speciale (come le rarità naturalistiche che cerco di trovare qui in Giappone), ma anche tu un salesianetto che vuol bene a Don Bosco e che nell’ambito suo (unusquisque donum suum habet ex Deo, alius quidem sic, alius vero sic. Capisci, oca che non sei altro?) fa quel che sa e può.
Non vuoi che ti scriva, “perché tempo e soldi sprecati: non cambio più”. Fa’ come ti dico ut supra, e non temere: ciò che non riuscirai mai a fare tu ci riesce meglio il Signore e la Madonna.
Prego per i tuoi esami e per quelli di Melen, cui mi ricorderai in modo speciale: quando riceverai questa sarai forse negli esercizi. Ti prego (e comunicala a compagni, se vi saranno) di una carità. Durante quelli ascoltami tu tante Messe per la nostra Missione.
Grazie della carità che usi a questa povera Missione, la più caratteristica e credi, la più difficile, di quante esistano. Grazie! Gesù che promette il cento per uno a chi dà un bicchier d’acqua…
Se credi mandarmi gli indirizzi degli offerenti principali invierò almeno un saluto e un ringraziamento.
Abbiamo letto sui giornali i disastri delle inondazioni.
Congratulazioni, auguri e preghiere all’amatissimo Direttore per il giubileo e alla vostra casa per la benedizione dell’edificio. Saluta tutti tutti tutti.
Sei il primo e ad eccezione della mia sorella sarai l’unico che mi ricorderai la data del compleanno. Grazie di questa delicatezza di cui Gesù ti rimeriti.
Sì, fino a 75 anni, spero, sia perché ho un impegno affidatomi dal Sig. Don Rua, e poi perché me l’auguri tu. In Giappone l’augurio più toccante è quello che fanno al loro imperatore “del divo imperatore mille anni il regno duri e ottomila anni ancora, finché una pietra si converta in roccia dove s’abbarbichi il più folto muschio” (Inno nazionale). Tu sai la storia naturale e medita la longevità dell’augurio: non aspiro a tanto. Il meglio è rimettersi filialmente a Lui.
Grazie degli auguri e saluti.
A Galbusera scriverò quando scriverà: l’ho ricordato a S. Giovanni. All’amatissimo Sig. Don Maina, auguri speciali per S. Vincenzo, preghiere assidue. Consegna l’acclusa e i bolli per favore al buon Uguccioni. Salutami tutti tutti tutti. Ti benedico ed abbraccio di cuore. Tuo sempre e tutto tuo fratello
don Vincenzo Cimatti
P.S. - Al buon Sumiraschi un mondo di cose: lo ricordo con vero affetto nelle mie povere preghiere.