4055 / Castiglioni Alberto / 1952-4-5 /
a Don Alberto Castiglioni, missionario salesiano in Giappone
5 aprile 1952
Carissimo D. Alberto,
Ricevo la tua carissima. Quid retribuam per l’atto di carità usato, che ti contraccambio centuplicato per il tuo onomastico che se non erro è in questo tempo e poi coll’incarico ufficiale (è veramente un arrogarmi poteri che non ho più – ma… almeno in forma amichevole) di fare le mie parti per quello di D. Leone.
Tu sai che non so fare slanci poetici… ti potrei fare due note… Ti presento le povere preghiere (non so fare che robe povere!) che farò per il valeas, floreas et crescas ut gigas ad currendam viam… [ad adquirendas] quamplurimas animas1, come fece il mio protettore, e il che non seppe fare il sottoscritto.
Oh, te beato frate Alberto da Canegrate. Al tuo entrare nel regno dell’eternità, oh, anime senza numero, agitando le facoltà loro spirituali, allumate dall’ardore sempiterno, ti verranno incontro ed ilari per la iucunditate armonizzeranno con gli angeli la melode ineffabile del ringraziamento.
Prega per me, Alberto. Un pugno al grasso borghese e saluti a tutti.
Se non lo sa annuncia a D. Liviabella la morte di D. Tanguy.
Preghi e faccia pregare. Un abbraccio.
Tuo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
1 Mancano tre o quattro parole che per sbaglio furono tagliate dal foglio. Sono certo tolte da qualche vita di santi in latino.