2398 / Governo Italiano / 1939-12-14 /
Prefettura Apostolica di Miyazaki – Giappone
Ispettoria S. Francesco Saverio del Giappone
Opera Salesiana di Don Bosco
14 dicembre 1939
Promemoria sullo stato della Missione Salesiana in Giappone
Il primo gruppo dei missionari italiani salesiani entrò in Giappone nel febbraio del 1926, essendo partiti da Torino in numero di 9 (sei sacerdoti e tre salesiani coadiutori) nel dicembre del 1925. Veniva loro affidata dalla S. Sede l’evangelizzazione delle due province civili di MIYAZAKI e OITA nell’isola del KYUSHU, con una popolazione di circa due milioni di pagani su una superficie di kmq 16.072.175. Dopo il primo anno di studio della lingua si stabilirono nella città di Miyazaki, Oita e Nakatsu iniziando così il loro lavoro di apostolato.
Alle dipendenze prima della diocesi di Nagasaki e Fukuoka, fu eretta in Missione indipendente fino al 1935 quando fu eretta in Prefettura Apostolica. Il lavoro svolto a tutt’oggi si estrinseca nella fondazione di Chiese o Cappelle, Asili per l’infanzia abbandonata e per gli orfanelli e per i poveri vecchi, Ospizio a Miyazaki, Collegio a Nakatsu per l’istruzione della gioventù povera e abbandonata, Oratori secondo il tipo salesiano di Don Bosco, Doposcuola, Dispensari di medicine, Ospedale per tubercolosi e Segretariato generale per gli ammalati in Giappone a Beppu, Piccolo Seminario indigeno di Miyazaki. La missione possiede pure una modesta tipografia da cui sono edite pubblicazioni settimanali e mensili in favore dei pagani e cristiani e per la propaganda della buona stampa, e pubblicazioni periodiche di cultura sociale e religiosa.
L’Opera salesiana si è pure svolta nella Capitale, ove sorge la Scuola Professionale Don Bosco (sezione Tipografi e Sarti), la Parrocchia di Mikawajima in cui sorgono diverse opere di assistenza sociale (Asilo, Doposcuola, Dispensario, ecc.) e infine il Noviziato e Studentato filosofico e teologico per la formazione in posto del giovane personale tanto italiano che giapponese. La prova di vari anni è riuscita assai bene, perché i giovani più facilmente si adattano e ambientano che gli adulti, apprendono con relativa facilità la difficile lingua e le costumanze locali e meglio si compenetrano dello spirito giapponese.
I Salesiani di Don Bosco, fedeli allo spirito del loro fondatore, mentre hanno cercato di compiere in tutto il loro dovere di missionari per la propagazione e conservazione della fede nella zona loro affidata, in tutte le forme che erano loro possibili, non hanno dimenticato di lavorare anche da buoni italiani. E quindi con le parole, e con gli insegnamenti, e con conferenze di propaganda (con o senza proiezioni luminose) non tornava loro difficile fare buona propaganda, rettificando idee, lumeggiando situazioni, ecc. Uno dei mezzi poi che servì assai in una forma gentile a propagare non solo la fede ma anche la conoscenza della nostra patria furono i concerti musicali per la massima parte di musica italiana vocale o strumentale. Fino ad oggi furono tenuti oltre 700 concerti nei più disparati ambienti (teatri, sale pubbliche, luoghi di riunione di società, ecc.). Nelle nostre scuole si insegna pure la lingua italiana ed il personale giapponese che incomincia a lavorare con noi usa anche questa lingua. Vari nostri missionari onorarono ed onorano la nostra patria con opere letterarie e scientifiche note anche in Giappone.
Così ad es., il nostro Sac. Dr. Marega ha tradotto sotto gli auspici e gli aiuti del Governo giapponese il più antico libro di Storia giapponese (il KOJIKI), fondamentale per la conoscenza delle religioni e dello spirito giapponese, fu edito dal Laterza di Bari, come pure dal medesimo editore è pubblicato “Il Giappone nei racconti e nelle leggende” del medesimo autore. Il Sac. Dr. Cimatti ha studiato e catalogato le piante della regione di Miyazaki da lui raccolte in un decennio in una memoria scientifica; ed il medesimo viene pubblicando composizioni musicali in giapponese delle quali, col consenso del Ministero dell’Educazione nazionale, si fanno anche i dischi: varie di queste si cantano anche nella scuola dell’Impero. È recente la sua Opera “Grazia”, la prima composizione del genere in Giappone.1
Le nostre relazioni colle Autorità locali, provinciali e centrali sono improntate alla più grande deferenza e si lavora di comune accordo. Le diverse autorità lo dimostrano coi segni di simpatia che hanno verso la missione, manifestati e cogli elogi incondizionati, e colle visite e coi consigli, e nei limiti del possibile anche con aiuti materiali.
La nostra Missione e la Società salesiana sono riconosciute agli effetti civili dallo Stato; il Seminario di Miyazaki è riconosciuto dalla Provincia; la Scuola professionale Don Bosco di Tokyo, l’Ospizio di Miyazaki hanno il riconoscimento governativo e nell’ultima visita fatta da S. M. l’Imperatore a Miyazaki, il Sovrano si degnò di inviare un suo speciale rappresentante per visitarlo.
Il Governo italiano in passato ci venne in aiuto con qualche offerta in denaro e con invio di materiale scolastico e libri, ma in forme saltuarie, non a carattere di aiuto o sussidio fisso.
In occasione della visita della Missione Nazionale Fascista presieduta da S. E. il Marchese Paolucci de Calboli Barone, che poté toccare con mano gli effetti del nostro lavoro, ottenni [la] promessa che nelle relazioni da presentarsi al DUCE, si sarebbe tenuto conto del presente stato di cose per ottenere dal nostro Regio Imperiale Governo consigli, suggerimenti ed efficaci aiuti affinché anche le opere dei missionari italiani dell’Estremo Oriente fossero considerate ed aiutate nelle forme possibili.
Con noi lavorano pure un gruppo delle Figlie di Maria A. (Suore di Don Bosco) che svolgono la loro materna attività nell’Opera della S. Infanzia e negli Asili, le Suore della Carità giapponesi che hanno la cura dell’Ospizio ed un gruppo di signorine cattoliche fondatrici di un Ospedale per tubercolosi, che si inaugurò proprio in occasione del passaggio in Missione nostra della Missione Nazionale. Esistono per esse le medesime ragioni che militano per i missionari italiani e per esse pure imploro l’appoggio morale e materiale del nostro Governo nazionale, cui non è certo ignoto quanto e con quanta efficacia facciano gli altri governi per le loro missioni. Le Suore di Don Bosco inviarono una loro novizia a perfezionarsi in Italia e similmente le infermiere del Tubercolosario inviarono la Dottoressa dell’Ospedale a visitare i principali Istituti italiani del genere.
Per motivi di salute non poterono venire alcuni degli studenti del nostro Seminario a compiere i loro studi in Roma, ma è già in programma anche questa prova che ci deve dar modo di venirci formando un personale giapponese che comprenda più profondamente lo spirito italiano. L’opportunità di agire con relativa prestezza in questi problemi, data l’opportunità del momento, le necessità in cui ci troviamo, mi obbligano a domandare aiuto al nostro Governo nazionale.
Nella ferma fiducia di un benevolo riscontro
Miyazaki 14-XII-1939 Aº XVIII
Don Vincenzo Cimatti, salesiano
Prefetto Apostolico, Miyazaki - Giappone
Ispettore delle Opere Salesiane in Giappone
1 Verrà eseguita per la prima volta il 24 gennaio 1940 nel Teatro Hibiya, il migliore di Tokyo. È la prima opera composta in lingua giapponese. Dopo la guerra verrà rimaneggiata e completata. È interessante notare come Don Cimatti, pur nella tragica condizione in cui si trovava, sapesse ancora fare tante composizioni musicali.