2865 / Circolare ai membri del Consiglio Ispettoriale / 1942-2-25 /
ai Componenti del Consiglio ispettoriale dell’Ispettoria S. F. Saverio
Allegato Nº 4
25 febbraio 1942
Risposte alle richieste fatte per mezzo dell’Ordinario
L’Ordinario si è eclissato e mi ha mandato una lettera in cui sono contenute le seguenti dichiarazioni:
Kyoto e Sendai non ritengono possibile l’aiuto di missionari stranieri pur essendo italiani.
Non si fanno prestiti.
Per la Missione chiudere Nakatsu e Seminario.
Dimezzare il personale della Missione.
Mi mancano ancora le risposte di Mons. Doi circa il trattato problema di affidare la colonia agricola ai Salesiani (ma il punto trattato che non si fanno prestiti mi fa pensare che non se ne farà nulla anche di questo) e sono in attesa di quanto aspettiamo dal Consolato.
Ad ogni modo invito domani martedì ad ora per voi conveniente per:
Uno scambio d’idee e qualche decisione sulla linea di condotta da seguire. Mio pensiero:
Per le opere della Congregazione in relazione alle vocazioni, seguire il principio di Don Bosco: far sacrifici ad ogni costo. Già consigliato a Don Braggion (nominato direttore del Seminario) di fare le eliminazioni opportune di chi non dà speranza per vocazione o per studi, di insistere presso le famiglie affinché aiutino di più, v’è chi propone di non formare per quest’anno il primo corso, accettando individui buoni per le elementari o per la prima media di Miyazaki, come pure di inscrivere gli aspiranti come prova al ginnasio di Miyazaki (durante il curriculum è facile l’iscrizione ad altra), ad ogni modo nell’attesa si erano fatte le pratiche per la “Gyosei” (= stella del mattino dei Marianisti), si possono disdire.
Per Nakatsu non è difficile la riduzione o la sospensione, perché alcuni possono essere ricoverati alla Colonia agricola di Miyazaki o in Seminario e qualcuno domanda di venire alla scuola di Tokyo. Se questo si effettua, come usufruire il personale e il locale (Missione, affittare?).
La riduzione del personale in Missione sposta, non risolve la questione, perché bisogna trovar modo di farlo vivere. In caso quali riduzioni sembrano utili?
A Beppu un confratello conveniente pare potrebbe essere occupato anche nell’Opera Nagata.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice cominciano a far sentire che non possono pagare il pattuito e che preferiscono nel caso o venire alla missione o stare senza Messa, ecc. Presto o tardi si dovrà sloggiare da Miyazaki. Che sia il caso di trasportare la libreria a Beppu? (Don Liviabella dai confratelli sarebbe veduto bene lontano da Don Cavoli. I Superiori non hanno difficoltà, anzi, che si stabilisca il centro di propaganda salesiana a Tokyo).
Per la questione economica bisogna abbiamo le risposte delle pratiche in corso, pur cercando altre vie per dare un lavoro retributivo ai confratelli fosse possibile anche al personale in formazione. V’è da prevedere che per le opere da noi tenute in pro dei giapponesi che si facciano dal governo le ricerche per vedere se sono sostenute con denaro straniero, quindi occorre cercare cespiti locali assolutamente.
Utilizzazione del nuovo personale uscente dallo studentato. Se ci fosse il mezzo di mantenerli altrove, c’è chi propone la sospensione del 2° corso (inviare cioè quelli del 2° corso al lavoro.)
Ammissione dei nuovi ordinandi sacerdoti e suddiaconi. Prego Don Margiaria ad informare esattamente sul valore del diploma rilasciato dalla Scuola Professionale.
Già approvato la sospensione ad tempus del Noviziato, vedere quale ordinamento sia da dare agli studi degli uscenti dal noviziato.
Un’idea strana mi venne stamani. Chissà se potendo iscrivere qualcuno all’Università di Kyoto, fosse questo un mezzo per poter entrare? Pare che S.E. il Delegato (a sentire la lettera dell’Ordinario di Miyazaki) approvi le cose di cui all’inizio… Quindi da questo lato è difficile sfondare, e d’altra parte a me pure disse che non poteva aiutare.
Parlerò di questi giorni di nuovo a Terasaki (= Minis. Esteri), ed anche a P. Shimura che è nelle segrete cose per vedere se vi sono possibili vie… E se il nostro governo non ci aiuterà non resta che rivolgerci agli altri governi e anche a quello giapponese, come facevano i missionari nel tempo delle persecuzioni.
Vediamo anche come si potrebbe usufruire dei nostri cooperatori e cooperatrici del Giappone.
Don V. Cimatti, sales.