817 /Ricaldone Pietro / 1931-10-10 /
a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Takanabe, 10 ottobre 1931
Amatissimo Sig. Don Ricaldone,
So e dal Sig. Don Rinaldi che ha letto la lista, e da qualche lettera privata degli interessati e da una cartolina del Sig. Aprili, quanta buona manna ha regalato a questa missione tanto cara al suo cuore, e fin d’ora la ringrazio ex toto corde e preghiamo di cuore che i desideri suoi e nostri siano pienamente realizzati.
In attesa di consigli, di ordini, ecc. voglio proprio una cosa che, ispiratami da Don Braga e Don Fontana in Cina (e può essere che gliene scrivano) forse potrà produrre i suoi buoni frutti per l’avvenire della missione.
Lei sa che finora sul posto non abbiamo potuto trovare risorse che ci mettano in grado di fare la dote per la missione – e di trovare mezzi locali per sbarcare il lunario.
Don Braga, adiuvante Don Fontana, che al momento dispone di terreni e di capitali, non sarebbe alieno di mettere a disposizione un capitale X che sarebbe come l’inizio della dote della Missione. In un certo numero di anni gli interessi di questo (denaro, terreno o edificio) ridarebbe la somma, che resterebbe alla Cina che offrì e continuerebbe a fruttare per il Giappone. Shanghai farebbe da procura (inteso nel senso missionario) pel Giappone. Attendo di conoscere il pensiero dei superiori al riguardo.
L’Arcivescovo di Tokyo fa controrisposte alle difficoltà del momento. Ho inviato la pratica ai Superiori pel tramite del Segretario.
Amatissimo Sig. Don Ricaldone, la carità dei Superiori ci è venuta generosamente in aiuto. Deo gratias e a Lei che certo ne è la massima parte e l’ispiratore. Se per la fine dell’anno posso trovare (e la Provvidenza me le darà) un Lire 200 mila facciamo un bel passo in avanti. Domando a tutti, alti e bassi, ricchi e poveri e più alla Provvidenza.
Abbia poi la bontà di studiare il problema importante della proprietà. Ora alcuni terreni sono intestati a noi privati. Quid per il testamento? A noi pure è intestata la casa delle suore. Quid?
Facciamo il trapasso? Per similarità gli italiani in Giappone, come i giapponesi in Italia possono possedere. Già ne scrissi in precedenza: attendo consigli, perché possiamo morire da un momento all’altro.
Per ora null’altro. L’abbraccio, mio amato Don Ricaldone, affinché mi benedica, mi consigli e mi sgridi.
Aff.mo
Don V. Cimatti, sales.