526 /Rinaldi Filippo / 1930-1-9 /
a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani
Singapore, 9 gennaio 1930
Amatissimo Sig. Don Rinaldi,
Giorno di separazione dai cari amici del Siam. Deo gratias! Finora tutto bene. Nei cari caglierini trovai pietà, sudditanza e c’è da benedire il Signore.
Amano Ivrea e Don Bosco (alcuni specialmente) in forma fortissima. Dietro consiglio di Don Pasotti gettai un po’ di acqua nei discorsetti; spero di non aver fatto male. È perché non pensino di essere diretti da Ivrea e di costruire lassù castelli, mentre devono stare in Siam.
I chierici “giapponesi” pure benino in omnibus.
Il più… non so come dire… è chi le scrive. Specie nella S. Messa certi giorni, mi piglia una voluttà di pianto che mi fa buttare nelle mani di Dio.
Buio, buio pesto. Croce amarissima… Fiat voluntas Dei…
Chissà che il Signore non mi esaudisca!…
Lei preghi per me e sappia compatire se Don Cimatti non può essere quello che lo pensano gli uomini (i superiori compresi), preghi per me, perché mi salvi l’anima.
Con affetto filiale a nome di tutti, aff.mo nel Signore
Don V. Cimatti, salesiano