6118 / Tonelli Antonio / 1926-1-1 /
a Don Antonio Tonelli, compagno di ordinazione, collega a Valsalice
21 gennaio 1926
Carissimo Don Tonelli
Mentre puntiamo a Singapore, preparo qualche cosa che spedisco a parte in una cassettina di latta che spero arrivi… Vi è un po’ di raccolta fatta a Colombo (Ceylon).1 È la prima volta che viaggio e non ho portato con me quanto sarebbe utile fare a tempo perso di raccolte.
Qualche cenno l’ho messo in biglietti dentro i pacchetti: svolgi con calma e cura e qualche indicazione troverai.
Non mi illudo di aver fatto grandi cose, è solo per fare qualche cosa anche in questo campo di quello che capita. Se vi è qualche cosa che valga la pena tenere, sai tu come utilizzare; se no disperdi pure tutto e dà la boite al buon Gaude che saluterai caramente e pregherai affinché mi perdoni dei grattacapi che gli ho dati.
Tu prega per me. Non ringraziarmi perché do itashimash’te (non c’è di che). Tornando in Europa sarà impossibile parlare in giapponese lingua per noi italiani alquanto sporca perché richiama ad ogni piè sospinto parole grasse. Cose dell’altro mondo!
Il nostro dottorino continua imperterrito.2 Deo gratias. Se tutti i giapponesi sono come lui… ça va bien. Il bello verrà nel Kyushu in cui trionfano i dialetti: quando ce lo dice, ride di un sorriso angelico, che meriterebbe un bacio. Durante la lezione delle volte non ricorda di essere fuori dal Giappone e si siede beatamente sul sedile alla giapponese. Avanti ancora una dozzina di giorni e poi… nel buio o meglio nella realtà. Siamo già a differenza di sei ore dall’Italia.
Don Pedrazzini sta preparando un cannocchiale di sua invenzione per far vedere l’equatore ai novizietti: e qualcheduno…l’ha già veduto.3
Basta se no … non finisco più. Se a Singapore troverò, invierò. Poi più nulla fin dal Giappone.
Ti abbraccio. Un bacione a Don Picca.
Tuo
Don Vincenzo
1 Da qui comincia la spedizione di materiale naturalistico per il Museo di storia naturale di Valsalice e per altri che ne domandavano. Come vedremo continuerà per tutta la vita. Vediamo qui Don Cimatti Dottore in scienze naturali con il suo amore e interesse continuo per la natura.
2 Allude al Prof. Uehara Senroku, che era sulla stessa nave e ogni giorno faceva loro lezioni di giapponese.
3 Era uno scherzo tradizionale che i missionari attempati facevano ai novellini giovani, per far loro vedere l’equatore quando vi passavano in nave.