Cimatti|Marella Paolo /1945-10-24

3254 / Marella Paolo / 1945-10-24 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Tokyo, 24 ottobre 1945

Eccellenza Reverendissima,


Grazie al Signore di averLa potuta rivedere dopo tanto tempo e della carità e pazienza nell’aver ascoltato il sottoscritto. Durante il viaggio (= di ritorno) ho ripensato a tante cose; e penso che per vedere di aggiustare la nota faccenda, e per diminuire gli attriti ed anche, nei limiti del possibile salvaguardare l’onore di Mons. Ideguchi (= Amministratore Apostolico di Miyazaki), forse potrebbe essere utile anche questa soluzione.

Suggerire che Monsignore lavori attivamente a Kagoshima (prendendosi, se crede, personale giapponese da Miyazaki, se non lo trova da altre parti) si scelga un Vicario salesiano (con cui vada d’accordo) – sarà informato di tutto sarà chiamato per le funzioni onorifiche, ecc… e… (sia pur d’accordo con lui…) lasci fare. Si tratta della persona. Non osai dirlo ieri sera, perché si può pensare che il sottoscritto pensi alla sede… Mi sentirei, in quelle condizioni, di andare più che d’accordo e penso lascerebbe fare. Accetterà?

Del resto vi sono altri, ad es. D. Romani. Oppure (non rida) non sarebbe presentabile come Ordinario il nostro unico prete salesiano D. Akimoto? I meriti di virtù li ha certo. Vi sarà l’obiezione “tagliatelle di famiglia…” eppure sono migliori di quelle comprate.

Sono pensieri che mi venivano; ed ho pensato che, pur nella loro puerilità, possono essere vagliati dall’Ecc. V. e coordinati col resto, oppure possono far pensare ad altre soluzioni, oltre quella radicale proposta dall’E.V.1

V.E. pensi a questo povero uomo che deve provvedere la vita materiale e spirituale ai suoi figli numerosi e desiderosi di lavorare. Non sono perfetti, ma penso che se la caveranno bene in ogni punto del Giappone (nonostante che tanti pensino il contrario) e specialmente se la caveranno in quella parte che fu loro affidata dalla Chiesa e per cui hanno sacrificato tutto, e che ora vedono ridotta a ben misere condizioni, e dover assistere colle mani incrociate a questa dissoluzione che va tanto a danno delle anime e a disdoro della Chiesa… è per loro inconcepibile. Tanto più al momento attuale… e V. Ecc. comprende benissimo.

Ed un ultimo pensiero (e questo La posso assicurare che è il pensiero di tutti i missionari stranieri del Giappone… ed anche di qualche giapponese che non ha preconcetti e che desidera realmente il bene della Patria): siamo cioè tutti meravigliati come, mentre dall’altra sponda e dalle altre sponde si segua con forza la situazione, sfruttandola santamente a proprio vantaggio, dalla parte nostra si dorma. Ma è possibile che questi cari giapponesi spingano quella che chiamiamo prudenza, fino a questo punto e che dobbiamo essere sempre in arretrato?

Mi perdoni l’Ecc. V. se ho usato esporre quanto sopra. Creda… è per il bene e pel solo desiderio che trionfi la carità anche nel cuore del nostro Ammin. Apost. e che la nostra cara Missione diventi un vero focolare di bene.

Insisto su quanto dicevo ieri sera: la questione attuale, non versa sul lavoro salesiano in missione e opere, ecc., ma unicamente sul lavoro missionario salesiano (lavoro parrocchiale, lavoro nelle residenze, propaganda, ecc.).

Per il lavoro di formazione del clero indigeno secolare da parte nostra (che spauracchio miserel- lo!) non ci immischieremo, se non rinviando loro quanti desiderano farsi preti secolari (e posso dire a V.E. che proprio si fece così nei casi che si presentavano allora nella mia permanenza a Miyazaki).

Accolga questi pensieri e poi l’Ecc. V. faccia liberamente quanto crede nel Signore per il bene della Chiesa e anche nostro.

Suo nel Signore obbligatissimo

D. Vincenzo Cimatti, sales.

3255 / Circolare Salesiani / 1945-10-26 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 26 ottobre 1945

Carissimi confratelli,


Sono solito tutti gli anni nel mese di Novembre raccomandarvi la devozione alle anime del Purgatorio e le pratiche relative d’uso: anche in quest’anno vi domando l’elemosina abbondante di preghiere, suffragi e sacrifici per queste care anime. Pensiamo anche ai tanti morti nei disastri precedenti, a tante anime che attendono il nostro aiuto, e sarete certo salutarmente eccitati a quest’opera di fiorita carità, vera opera di apostolato missionario.

Ho potuto fare con immensa consolazione del mio cuore la visita ai nostri cari confratelli della missione. Già tutti conoscete come ci ha provato il Signore nella distruzione o nel rovinìo delle nostre case – di molti dei raccolti dell’annata – e anche nel constatare la dolorosa condizione in cui si trovano le nostre care cristianità. (Ho ammirato lo spirito di adattamento e di vero disagio e sacrificio in cui si trovano i nostri cari confratelli, che vanno scrivendo certo una delle pagine più meritorie della loro vita).

Le sofferenze provate durante lo sfollamento a Kumamoto – le attuali che esperimentano e per l’abitazione e per gli scarsi approvvigionamenti, e specialmente per l’inazione in cui si trovano vari di loro per non potersi dare all’apostolato e dover assistere a braccia incrociate allo scempio che il nemico delle anime viene perpetrando, mentre riescono per loro di massimo dolore, formano certo per loro la più bella gloria, il più abbondante merito, sia di fronte a Dio che alla Chiesa ed alla nostra Congregazione. Preghiamo per loro.

Dove è possibile si è ricominciato il lavoro. Così a Mikawajima funzionano le opere sociali (asilo, dopo scuola, soroban, oratorio, ecc.) ed una fiorente scuola serale (300 allievi di inglese). Identica scuola ha iniziato D. Antolin a Miyazaki presso la Libreria cattolica.

La nostra scuola professionale è in pieno lavoro e spero presto inviarvi qualche saggio di lavoro di propaganda cattolica. Come pure si è riattivato presso la medesima, l’Oratorio festivo affidato alle cure del nostro D. Albino.

I chierici dello studentato torneranno il prossimo 29 per ripigliare più regolarmente i loro studi e nella festa dei Santi, sei suddiaconi riceveranno il Diaconato, avvicinandosi così sempre più alla meta, che speriamo sia fatto compiuto per la prossima festa di Natale. Domando speciali preghiere per loro e per i nostri soldati; man mano che tornano passeranno a Miyazaki per riposarsi materialmente e spiritualmente, ripigliando nel contempo gli studi interrotti.

Non ho ancora notizie dei confratelli di Dairen, né dei soldati della Manchuria e delle Isole del Sud.

Vi domando speciali preghiere per i morti del disastro di Nagasaki, fra cui molti parenti dei nostri confratelli (Nishida, Akabae, Matsuo, ecc.).

Ed infine non dimenticate il

vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.

1 Dall’insieme è chiaro che Mons. Cimatti non ha fatto nulla di positivo per eliminare dalla Pref. Apos. di Miyazaki l’Ammin. Ap. Mons. Ideguchi: l’iniziativa fu del Deleg. Apost. che forse propose quanto realmente venne realizzato.

Da tener presente che, alla fine della guerra, Mons. Cimatti riteneva la Pref. Apost. tuttora affidata ai Salesiani. Fa anche meraviglia che Don Cimatti proponga Don Akimoto come Prefetto Apostolico, viste le qualità della persona. Ma si deve tener presente che, dovendo essere un giapponese, era l’unico sacerdote giapponese salesiano.