2949/ Marella Paolo / 1943-2-18 /
a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico
Tokyo, 18 febbraio 1943
Eccellenza Reverendissima,
Ho ricevuto da Don Margiaria le intenzioni di Ss. Messe, che assicuro saranno immediatamente celebrate. Non so che dire grazie alla Provvidenza ed al ministro generoso, ed in contraccambio offro e assicuro preghiere.
Per ora nihil novi sub sole. Silenzio da parte dell’Amministratore Apostolico.
Esposi le cose nostre a Mons. Taguchi, che mi promise avrebbe parlato con Mons. Doi, ma non mi ha poi fatto sapere più nulla.
È di parere che bisognerebbe [che] porgesse a Lui l’occasione di parlare direttamente con Mons. Ideguchi, per sentire il suo preciso pensiero: scrivere equivale dare la lettera in pasto all’entourage, che pare abbia influsso sul modo di pensare ed agire dell’Ordinario. Dunque?
Noi seguiamo il nostro piano, avvenga quel che vuole, fiduciosi dell’aiuto di Dio, nelle cui mani è l’avvenire, calmi e sereni si continua il possibile lavoro.
Mi ha scritto Mons. Gaspais sulla nota questione: non difficoltà per parte di Mons. Blois, per parte civile fare i passi presso il governo giapponese. E vedremo anche questo nel limite del possibile e della volontà di Dio.
Quando ha modo di aiutarci o con lavoro o ut supra o in altra maniera, non dimentichi che i salesiani hanno bisogno di tutto e di tutti. Mi benedica e mi creda:
ossequientissimo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
P.S. Ricevo proprio ora gli auguri di Mons. Costantini che trasmetterò ai confratelli.