349 /Amerio Franco / 1928-4-15 /
al chierico Franco Amerio, ex-allievo di Valsalice, musico
[15 aprile 1928]
Mio Franco,
La tua è arrivata colla musica come il cacio sui maccheroni. Grazie di tutto e delle notizie, della musica, del giornale, ecc. Il motivo è questo. In Giappone in fatto di molte cose sono primitivi, per ciò che si riferisce poi a notizie sul Cattolicesimo, sono a zero assoluto.
Ora vedi, se ad es. faccio fare un bell’articolo sul giornale, se in un concerto ti suono o canto un pezzo, naturalmente si dice prima di chi è, ecc. e se posso dire: “Vedete, questo uomo qui che il mondo ammira, ecc. è proprio uno che ha praticato quella religione che noi professiamo e che vi predichiamo…” non ti pare che anche questo è bene? Che vuoi… qui nel Paganesimo più spudorato nessuno ci valorizza… almeno arrepta occasione, valorizziamoci noi, ti pare?
Ed è bello in assemblee di più di due mila persone poter cantare e suonare le glorie di Dio …
Se non mi guastano le uova nel paniere, al primo di Maggio nella più grande sala di Tokyo – con quella bella voce che tu conosci – intonerò: “Cristo risusciti in tutti i cuori”, ma va là, Amerio mio, che in mezzo alla prosa quotidiana anche questo è bello, è poetico… Dio farà il resto. Prega.
Quindi quando trovi qualche cosa di bello nel campo cattolico, roba naturalmente che interessi il mondo profano, mandamelo… di ogni genere (musica e scienza, ecc.).
Per Schubert basta… a me bastano piccole cose per articoli.
Quando ci vedremo non so… Gli ordini vengono da Torino – per me certo non ho premura.
Auguri per i tuoi santi voti; anche se fatti al giungere di questa mia, procura di viverli con generosità, quotidiana.
Allegro Franco mio, e avanti nel Signore sempre e bene.
Ti abbraccia il
tuo aff.mo
don Vincenzo Cimatti