3584 / Dal Fior Luigi / 1948-7-16 /
a Don Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 16 luglio 1948
Carissimo D. Dal Fior,
Non meravigliarti se scrivo. Speravo poterti parlare con calma nel pomeriggio e nell’andata al concerto, ma non fu possibile.
Sai che i Superiori vorrebbero cominciare (ed è necessario) a fare qualche cosa a Meguro. Mi pare che dobbiamo cominciare dall’oratorio. I giovani giocano già dove sarà il cortile. I Superiori pensano che D. Dal Fior sia l’uomo per iniziare quest’opera, bisogna stringere relazioni, presentarsi a dovere, ecc. ecc., e tu sei in grado di poterlo fare. Certo c’è da iniziare tutto, ma bisogna pur cominciare in povertà e semplicità. Non posso per ora dar grande aiuto, ma poco per volta ci assesteremo. Penso che accetterai. Non ti preoccupare di quanto devi fare in casa o fuori: ci si rimedia facilmente. Metti mente e cuore e forze in questa nuova opera. Intenditi per le modalità di tempo, di provvisioni, ecc., con D. Crevacore. Inizialmente ti aiuterà il bravo Ch. Estevez, cui insegnerai il giapponese, e da cosa nascerà cosa.
Il Signore ti conceda di emulare D. Bosco nel formare il tuo primo oratorio di Valdocco.1
Tuo sempre
D. V. Cimatti, sales.
1 Don Dal Fior faceva notare che questa lettera di obbedienza durò per tutta la sua vita. Egli rimase nella casa di Meguro fino alla sua morte per più di 50 anni.