1851 / Grigoletto Giuseppe / 1937-4-27 /
a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice
27 aprile 1937
Carissimo,
Non potevi farmi dono più gradito del regolamento dei Seminari di S. Carlo. Le pergamene… ci capisco poco. E grazie delle altre belle notizie, specie della carità, di tanti buoni che aiutano te ed il sottoscritto, o meglio, né te, né me, ma Gesù, le anime…
Come saremmo piccini se pensassimo che quelle brave persone lavorano per la nostra bella faccia… e quanto poco merito ne acquisterebbero.
Per l’influenza, ai tempi dei tempi… eroici:
preghiera e allontanare il peccato con buone confessioni e comunioni,
far dormire, e purgare anche il corpo,
pulizia generale (si propaga molto per gli sputi, quindi…).
Anche qui quest’anno pioggia fuori stagione, ma il Signore è provvidenza. Grazie, grazie, grazie per le preghiere delle buone Carmelitane: assicurale dell’effetto buono e della riconoscenza di questo povero prete. Grazie e nel mese di Maria la Madonna deve ottenermi altre importantissime grazie di ogni genere.
Avvisato Don Marega.
Sempre inteso che devi lavorare per la cattolicità delle Missioni, perché anime da salvare ce n’è ovunque, non solo qui… Sta’ tranquillo che Don Cimatti non si lamenta, sai che domando con insistenza preghiere… Manda pure a S. Ambrogio in Ecuador… e aiuta il buon Don Siro… Ah, quando sarà che tutti capiranno che aiutare le missioni è aiutare Gesù! Mah… non par vero che per quattro soldi alle volte si metta in pericolo la carità!
Ma certo che se si vuol fare, i bisogni sono dovunque.
Intestati Nº 4 battesimi a conto Compagnia Domenico Savio (Ch. Falcier).
Bravo! Hai già benemerenze immense per lo Studentato di Tokyo. Vedi, potendo, che sono in vere necessità… È la Provvidenza del pane quotidiano.
Come si fanno i palloncini? Mah! È un problema che non mi sono mai proposto… Ma penso che sia meglio inviarli che farli.
Se parlerò col Papa… ti farò dare una croce.
Unisco le tue intenzioni alle preghiere nostre “buon fine collegio e vocazioni”.
Al carissimo Don Fedel assicurazione di preghiere e vive grazie per quanto fa e lascia fare.
Ed ora, caro Z. B. prega per me, ne cum aliis praedicaverim ipse reprobus efficiar. Certo che starò in Purgatorio usque ad extremum judicium, ma mi pare ci si starà con rassegnazione, se si ama Dio anche lì.
Godo che presto colla visita ci saranno molti cambi per me.
Bravo Don Ziggiotti! Gli ho scritto (e subito dato lavoro) che noi due soli eravamo degni di quella carica (come diceva Don Piscetta in tali occasioni). Godo sia piovuta a Lui… e farà bene, el toso perché l’è bon come el pan.
Ti abbraccio e benedico e con te i tuoi allievi e amici tutti di Verona.
Tuo
Don V. Cimatti, sales.