1897 / Ricaldone Pietro BS / 1937-7-… /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, Luglio 1937
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,1
Fra il calore e la pioggia di stagione, provvidenziali per il riso che viene coprendo come di un verde manto la più parte del Giappone, stendo la mia povera relazione annuale, che intendo sia ringraziamento sentito al Signore per i benefici concessi sul nostro modesto lavoro annuale; sia inno di riconoscenza ai Superiori, Confratelli-Allievi e Cooperatori tutti per la squisita carità usataci sotto tante forme in quest’anno; sia assicurazione di preghiere ed offerta di sacrifici per parte di noi tutti a quanti ci hanno beneficato.
Non è possibile esprimere in cifre la somma di benefici materiali e spirituali che il Signore, per mezzo di tanti suoi ministri, ci ha voluto elargire. Segnalo i numerosi benefici spirituali apportati al lavoro del missionario dalla buona volontà degli allievi delle nostre case di Formazione, dai giovani di tanti nostri collegi, dalle schiere di amici e benefattori… che inviarono le cifre delle loro preghiere, delle Ss. Comunioni, delle Visite a Gesù, dei piccoli sacrifici… capitale prezioso che fruttò non solo nel tempo, ma anche sarà per tutti frutto prezioso per l’eternità. Ed una nota simpatica la portarono tanti cari ammalati che votarono a Gesù, per la salvezza delle anime a noi affidate, se stessi.
Siate tutti benedetti ora, e scenda su ognuno di voi larga e copiosa la benedizione del Signore. Vi siamo debitori… e paghiamo e pagheremo con la preghiera e col raddoppiare la buona volontà per compiere fino alla fine il nostro dovere. Sono tutti interessi che fruttano per voi ora e nell’eternità.
Stato generale della missione
Lo specchietto del rendiconto annuale delinea la situazione generale, per quanto possa esprimersi in cifre.
Dodici sacerdoti (di cui alcuni in formazione non aspettano che il “via” al lavoro) si dividono i 16.000 Kmq di superficie e i due milioni di pagani da evangelizzare e le opere già attivate. Sono aiutati da alcuni chierici (6) e coadiutori salesiani (5), da una quindicina tra maestri e catechisti. L’attività di apostolato in Missione si svolse nell’annata:
PER LE VOCAZIONI INDIGENE:
Nell’Istituto aspiranti di Nakatsu allievi 22
Nel piccolo Seminario di Miyazaki ″ 49
Nel Gran Seminario di Tokyo ″ 10 (8 fil., 2 Teol.)
PER GLI ORATORI in numero di 10 con complessivo di allievi l680
PER LE OPERE SOCIALl DI CARITÀ ED EDUCAZIONE:
S. Infanzia con due sedi e 35 infanti
Asili di infanzia N. 3 con 135 allievi
Orfanotrofi N. 3 con 88 allievi
Ospizio per vecchi N. l con 30 ricoverati.
Le opere di carità sono esercitate coll’aiuto prezioso delle Figlie di Maria A. a Beppu coll’Opera della S. Infanzia e Orfanotrofio. Nello stesso ambiente hanno pure il noviziato (5 novizie) e aspirantato. A Miyazaki hanno un collegetto (N. 20 allieve) e l’Asilo. Spero prossima la loro andata a Tokyo ove si apre anche per loro un vastissimo campo di azione.
Nell’Ospizio di Miyazaki hanno preso sviluppo le “Sorelle Giapponesi della carità”: è istituzione che sarà costituita in Congregazione Religiosa Diocesana fin da quest’anno, colle prime 5 novizie. L’Istituzione conta già 17 socie e l6 aspiranti. Fine della nuova associazione è di diffondere la religione cattolica mediante le opere di misericordia, ed i buoni risultati finora ottenuti, lo spirito di sacrificio che anima queste brave giapponesi, che riempie di ammirazione quanti considerano il loro lavoro, apre il cuore alle più belle speranze per il futuro.
Nel campo dell’apostolato stampa e azione cattolica
La tipografia S. Maria dell’Ospizio ha iniziato in questo anno la pubblicazione del settimanale “Angelo delle famiglie” destinato a portare la buona parola domenicale, colla spiegazione del Vangelo e del Catechismo, e comunicare alle cristianità gli ordini del Superiore, specialmente a quei cristiani che per la lontananza dal missionario non possono partecipare regolarmente alla vita di cristianità. Come pure è in preparazione il VANGELO popolare; una serie di fascicoli in servizio delle opere di carità ed a commemorare la data bicentenaria della canonizzazione di San Vincenzo de’ Paoli, la rivista CHARITAS collo scopo di diffondere lo spirito del Santo delle opere di carità esistenti in Giappone. Centro ideatore e propulsore di questo bel movimento di azione caritatevole e di formazione del relativo personale è il nostro Don Cavoli.
Nelle singole residenze le varie istituzioni, specialmente i circoli maschili e femminili, vengono orientandosi secondo le direttive pontificie di azione cattolica.
Vanno sempre più e meglio organizzandosi le Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli, compiendo il mirabile lavoro di avvicinamento di tante povere anime al Signore.
Non deve meravigliare che nella nostra missione ci si sforzi a dare larga parte alle opere di carità e sociali. L’Impero giapponese vi è nettamente orientato e si lavora attivamente all’organizzazione delle opere relative: anche in questo ramo il Giappone non vuole certamente rimanere in coda.
È forza simpatica di azione, che non desta suscettibilità. Specie nel momento attuale, in cui la dovuta prudenza anche nel fare il bene non è mai troppa, lo sviluppo delle opere di carità, che coincide con questo fervore di attività sociale, pare destinato a dare ottimi frutti.
Pare che la Provvidenza voglia arricchire la nostra Missione di un’altra fonte di carità, specie verso i poveri tubercolosi, colla venuta fra noi (come già avevo segnalato) di un gruppo di giovani [ragazze], che erano riuscite coll’aiuto di persone benefiche ad erigere un bell’Ospedale di 50 letti. Un incendio distrusse l’edificio, ma non distrusse nel cuore di queste giovani così provate la fiducia nella Provvidenza. Già per 10 ammalati scampati all’incendio è costruita una casa provvisoria, in attesa che Gesù voglia dare un nuovo ospedale ai suoi fratelli afflitti. Si degni di esaudire il Signore le ardenti preghiere che tutti facciamo, affinché si ripristini presto quest’opera destinata a fare un bene immenso nel mondo innumerevole di questi tribolati.
[Riporta quindi gli specchietti delle statistiche dell’anno…].
Il buon Don Dumeez a Nakatsu spera fra un mese di inaugurare la bella chiesa dedicata a San Giuseppe: è la prima che si erige da quando vi furono stabilite le missioni e sostituisce così meno indegnamente la camera, che finora serviva da chiesa.
Non è il caso di parlare delle difficoltà specifiche di questa cara missione, che fu un tempo gloria per tanti missionari e per tanti martiri. Come già ho segnalato, il nostro Don Marega si è messo a studiare con amore tanti ricordi storici esistenti nella sua circoscrizione, e speriamo possa presto rendere di pubblica ragione quanto può dire al mondo cattolico della fede degli antichi cristiani giapponesi, che seppero scrivere pagine così belle nella storia delle Missioni e della Chiesa. Le difficoltà derivano dall’intima compagine di questo popolo, e, ora, anche dalle condizioni in cui si trova di fronte al mondo ed è difficile circoscriverle in poche parole.
Noi stessi che ci viviamo dentro, penso, non siamo in grado di valutarle nella loro giusta portata… ma guai se il missionario dovesse dar troppo valore alle difficoltà che può incontrare nel suo lavoro… penso che non dovrebbe far nulla, ed anche allora gli direbbero: “Ohé! Non ti muovi?”.
Con S. Paolo noi specialmente in Giappone possiamo e dobbiamo dire l’OMNIA POSSUM IN EO QUI ME CONFORTAT, e avanti, nel nome del Signore, che non lascia di crocifiggere “cotidie” il suo missionario, che, baciato così col bacio santo della croce, è più simile al MODELLO.
Ci è di conforto sentirci fiancheggiati dalla Chiesa, dai Superiori e Confratelli e da una falange di anime buone, che, missionari con noi, colla preghiera e coi mezzi ci spronano ad un più fattivo lavoro di bene per la conquista delle anime a Gesù.
Mi rimane un cenno allo sviluppo crescente dell’Opera nostra a Tokyo. Ho da segnalare lo sviluppo delle opere sociali nella Parrocchia di Mikawajima (dispensario, asilo, scuola serale e dopo-scuola, Giovani esploratori, ecc.) e nell’ampliamento degli edifici; ampliamento pure della Scuola professionale, che si avvia al pareggiamento alle scuole dell’Impero; sviluppo crescente del nostro Noviziato e Studentato filosofico e teologico. Già quattro salesiani giapponesi lavorano nelle mansioni loro affidate, 9 novizi (di cui 3 giapponesi), 9 studenti di filosofia (di cui 2 giapponesi) e 8 di teologia. Forze in formazione, che fra poco porteranno un valido aiuto e nella Missione e nelle Opere salesiane; messe che gestisce fortemente con speranza di seme abbondante e selezionato.
Le necessità aumentano e urge l’aiuto di quanti amano il Signore e la dilatazione del suo regno; aiuto di ogni genere, spirituale e materiale, che imploro da tutti, specialmente da Lei, amato padre.
Preghi e faccia pregare per noi e specialmente per il
Suo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
1 INEDITO. Da un dattiloscritto esistente presso l’UCSS, N. 828.