6173 / Tonelli Antonio / 1928-2-8 /
a Don Antonio Tonelli, compagno di ordinazione, collega a Valsalice
Miyazaki 22 febbraio 1928
Mio Don Tonelli
Grazie della tua del 29 colle istruzioni per l’invio: così spero presto potere inviare fiumi di contributi pel museo.
A Grigoletto ho scritto pure anch’io da tempo nel senso indicato. Lui non è pratico (come del resto non lo sono neppure io) di ciò che voglia dire fare un’edizione. Ad es. la piccola vita di Don Bosco mi costa un 5.500 £. nostre (5.000 copie). Un vocabolario o altro è ben altra cosa…. Vedremo. Si potrebbe aiutare molto il Bollettino e sfruttarlo bene, se sapesse il giapponese come un bravo giapponese, ché allora gli darei delle traduzioni da fare finchè vuole… Grazie anche di questa rettifica nella testa di Grigolo.
P. Giuliani davvero non l’ho sentito in Don Bosco… ma lo ricordo ancora in S. Tommaso.
Per le erbe…davvero che non so come fare…. in certi periodi non si riesce a seccarle. Dipende dalla carta? Oh Tonelli mio, non dire di avere tutta la flora giapponese… Il libro illustrato che ho è di 1500 pag. e in ogni pagina vi sono 2 figure…. Fa il conto… poi come ti ho detto, raccolgo arrepta occasione senza intenti scientifici…… quando saremo ben avviati ci sarà chi farà anche questo. Ad ogni modo non desisto… il materiale serve sempre. Come posso inviare collezioni in liquidi? Bisognerebbe suggerire facessero a Torino un manualetto per missionari
per le malattie
per raccolte etnografiche
per “ scientifiche
per “ linguistiche
o simili….. Lancia l’idea: se già non è attuata, certo sarebbe necessaria. Ma roba pratica….. bisogna dire “si fa così, così, così,…..” Allora si riesce, se no.
Grazie per le preghiere per il mio povero Luigi. Lo credi in Paradiso e con me lo pensano i confratelli di Piura che si rivolsero a lui per grazie segnalate e (sarà certo coincidenza di fatti) le ottennero. Fatti interprete pure dei ringraziamenti miei ai confratelli di Valsalice.
Mio fratello deve dire grazie a Don Bosco per avergli salvato l’anima ed entrò come confondatore nell’Oratorio festivo di Faenza proprio al suo inizio (ancor nel borgo) in un momento in cui l’anima sua era a traverso. Era morto il babbo. Lui fuggì di casa. Vane le insistenze di parenti e amici, vane le lacrime di quella santa di mia madre. Una notte sogna il babbo che aspramente lo riprende e gli impone di mettere giudizio. In quei giorni Don Bosco aveva inaugurato l’Oratorio e Luigi ne fu atratto e Luigi fu di Don Bosco e fu salvo. Altro lato notevole di lui: la sua divozione alle anime del Purgatorio. Ogni giorno recitava il rosario intero e mi assicurava che mai aveva avuto rifiuti di sorta da quelle sante anime.
Ti ho raccontato questo che ha fatto sempre tanto bene a me e può essere lo faccia anche a te e ad altri. Oh il nostro Don Bosco!
Grazie di tutto.
Spero di ricevere a suo tempo una scatola rotonda di latta con funghi di cui va matto il Prof. Mattirolo (shōro): tieni per Valsalice qualcuno e la maggioranza portali a lui con i miei migliori auguri e saluti.
Ti abbraccio di cuore. Un pugno a Don Picca dal
tuo aff.mo
Don V. Cimatti